Per il presidente dell’Aia Trentalange il destino è segnato: senza dimissioni, la decisione nel prossimo consiglio Federale
Un altro scossone è pronto a travolgere il calcio italiano. Si va complicata la situazione di Alfredo Trentalange, presidente dell’Associazione italiana Arbitri.
La chiusura delle indagini della Procura Federale ha delineato un quadro non compatibile con la conferma dell’incarico: per l’ex arbitro la strada sempre segnata con le dimissioni come ultimo atto e il commissariamento come decisione della Figc.
A questo proposito il prossimo Consiglio Federale, convocato per il prossimo 19 dicembre vede all’ordine del giorno la discussione proprio sulla vicenda: al punto 4, infatti, si parla di “situazione Associazione Italiana Arbitri: provvedimenti conseguenti”. Considerate le accuse, non può esserci altra strada che le dimissioni o attendere le decisioni conseguenti della Figc.
Trentalange, dimissioni o commissariamento: cosa sta succedendo
Tutto nasce dall’ormai noto caso D’Onofrio e dalle indagini relative condotte dalla procura Federale guidata da Chinè. In particolare le indagini avrebbero portato alla luce diverse violazioni al Codice di giustizia sportiva e al Regolamento Aia.
Nel dettglio, Trentalange – secondo l’accusa – avrebbe omesso qualsiasi iniziativa “volta e finalizzata ad accertare i reali requisiti professionali e di moralità del sig. Rosario D’Onofrio”. Inoltre lo stesso presidente dell’AIA avrebbe interferito con “con l’attività, le prerogative, l’autonomia e l’indipendenza di un Organo di giustizia sportiva” chiedendo al vicepresidente della Commissione Disciplinare Nazionale Andrea Santoni di evitare iniziative contro D’Onofrio. Queste sono alcune delle accuse mosse a Trentalange della procura federale a cui il presidente AIA può rispondere nei prossimi 15 giorni. La Figc però si è già mossa, mettendo all’ordine del giorno la discussione al prossimo consiglio federale, con deferimento e commissariamento che sono ipotesi molto concrete. In quest’ultimo caso, Rizzoli potrebbe essere nominato commissario dell’AIA.