Il Brasile va incontro a un’altra delusione ai Mondiali e dopo l’addio di Tite pensa a Guardiola per rilanciarsi
Il Mondiale in Qatar non sta certo risparmiando sorprese e colpi di scena, anzi. Ieri, un’altra sorpresa di quelle che fanno rumore. Il Brasile, una delle principali candidate alla vittoria finale, è uscito di scena ai quarti di finale, battuto ai calci di rigore dalla Croazia. Un nuovo flop sulla scena iridata che nessuno si aspettava e che mette fine ad un’epoca.
Si conclude l’era Tite, dimissionario al termine della sfida con i balcanici. Impossibile nascondere la delusione, nell’ambiente di una nazionale che arrivava alla competizione con una rosa di tutto rispetto e sembrava poter tornare sul tetto del mondo, come ormai non succede dal 2002. Da allora, soltanto uscite di scena premature: una sola volta i verdeoro sono arrivati in semifinale, nel Mondiale casalingo del 2014, concluso con il Mineirazo contro la Germania e nemmeno con un posto sul podio, perdendo anche la finalina contro l’Olanda. Per il resto, sempre fuori ai quarti di finale, compresa la gara di ieri. Ora, il grande sogno per ritrovare la grandezza perduta, si chiama Pep Guardiola. Un nome rilanciato da ‘Sport Mediaset’ e che torna d’attualità, dopo essere già circolato in passato attorno alla nazionale brasiliana.
Brasile, Guardiola ma non solo per tornare sul tetto del mondo: tutti i nomi
Il manager spagnolo era in effetti stato già sondato dalla federazione brasiliana diversi mesi fa. L’ostacolo elevatissimo è rappresentato dal suo contratto in essere con il Manchester City fino al 2025, con un ingaggio fuori portata per il Brasile, da oltre 20 milioni di euro.
Il Brasile ci riproverà, volendo mettere le mani su un tecnico di livello top, ma, nel caso in cui l’assalto non riuscisse, valuta anche altre ipotesi, probabilmente più percorribili. I nomi principali che circolano riguardano Jorge Sampaoli, Jorge Jesus, Abel Ferreira (due volte vincitore della Copa Libertadores con il Palmeiras nel 2020 e nel 2021), Renato Portaluppi, Fernando Diniz, Dorival, Cuca, Rogerio Ceni, fino al ritorno di Menezes.