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“Massacro totale a Leao”: la rivelazione choc di Ibra

Zlatan Ibrahimovic si è raccontato in una lunga intervista tra le sue condizioni fisiche, Leao, le intenzioni per il futuro e l’unico obiettivo: vincere tutto

Nel Milan attualmente secondo, manca ancora una pedina in campo. È Zlatan Ibrahimovic, fuori da mesi per il brutto infortunio al ginocchio per cui ha dovuto anche operarsi e affrontare una lunga riabilitazione. Ora lo svedese si avvicina al rientro, che però non è ancora fissato: “Sto bene, miglioro giorno dopo giorno, seguo il protocollo. Non c’è un calendario stabilito per il rientro. Quando sarò pronto, giocherò. Non posso andare in campo solo perché mi chiamo Ibrahimovic e magari passare una partita a camminare. Se ci sono, devo incidere: altrimenti meglio panchina o tribuna”.

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Ibrahimovic © LaPresse

Ibrahimovic si è raccontato in una lunga intervista, riportata da ‘La Gazzetta dello Sport’, in cui spiega: “Non ho più l’ego di dieci anni fa. Oggi sono diverso, più maturo, più responsabile: l’allenatore, è lui che decide. Non penso più di poter fare tutto da solo”. Sul mancato ritiro dopo la vittoria dello scudetto, il gigante di Malmo risponde: “Perché sento ancora l’adrenalina, l’emozione del pubblico, l’odore del campo. E perché non mi accontento, voglio sempre fare di più. Così mi sento vivo”. E poi il solito Zlatan che non si pone limiti: “Obiettivi? Tutti. Campionato, Coppa Italia, Supercoppa, Champions: vogliamo tutto. Mollare un obiettivo, significa mollarli tutti. Non ho sogni, solo obiettivi. Anche per lo scudetto ci siamo, la Juve sta rientrando e l’Inter è in corsa, ma è un anno particolare”.

Milan, Ibra su Leao: “Nemmeno sa quanto è forte. Io lo massacro totalmente”

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Ibrahimovic, Leao e Giroud © LaPresse

Zlatan Ibrahimovic non esclude neanche di essere in campo contro l’Inter il 18 per la Supercoppa: “Ci spero. Lukaku? Niente da dirgli, spero stia bene e che possa esserci. Per il resto penso a me, mica agli altri: loro devono aver paura”. Poi il discorso si sposta su Leao e il suo futuro: “Il Milan è l’ambiente giusto per lui. Basta osservare la sua crescita. Qui è importantissimo per noi, altrove lo sarebbe altrettanto? E poi si vede che qui è felice. Theo è migliorato tantissimo, De Ketelaere è forte e serve pazienza. Ma Leao è di un altro livello, sopra la media. Gli manca uno step: lo farà solo quando si convincerà pienamente delle sue capacità. Oggi nemmeno lui sa davvero quanto è forte. Allora farà davvero paura. E il prezzo salirà…(ride)”.

E Ibra racconta come fa a stimolarlo: “Quando fa bene lo massacro, un massacro totale: non deve accontentarsi. Troppo facile fare i complimenti quando le cose vanno alla grande, o dirgli sei scarso quando vanno male: con lui faccio il gioco contrario. Ma parlo con tutti, dipende dal momento e resta segreto… Non ho un copione preparato: Pioli lo sa, resta nella sua stanza dello spogliatoio e mi lascia un po’ di minuti per parlare ai compagni, così mi sfogo! Io allenatore? Ora non ci penso. Allenare è una grande responsabilità. Ed essere stati grandi giocatori non garantisce in automatico di diventare grandi allenatori”.

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