Jose Mourinho, il Portogallo e la Roma: il punto sul presente e il futuro dello Special One tra l’incarico da ct e la permanenza in giallorosso
Jose Mourinho, in un modo o nell’altro, trova sempre il modo di far parlare di sé. È così, è la sua storia, la sua grandezza. Un personaggio diventato già leggenda, che divide e non potrebbe essere altrimenti. A Roma ha fatto cose importanti e altre meno, non ha dato gioco alla squadra che va in campo e di certo non diverte, ma ha portato 60mila spettatori fissi all’Olimpico e il primo trofeo europeo della storia giallorossa.
Quest’anno, al netto degli infortuni, la Roma continua a fare parecchia fatica in campo e non a caso molti tifosi cominciano almeno a riflettere sulla bontà del lavoro di Mourinho a Trigoria. E hanno accolto quasi con favore le voci sul suo possibile addio per un incarico da ct del Portogallo. Indiscrezioni e voci che però stanno assumendo dei contorni sempre più importanti, dal momento che lì in patria non si parla letteralmente d’altro. I giornalisti ieri hanno preso d’assalto Mourinho, che non ha risposto né proferito parola, se non lasciandosi andare a qualche sorriso. Comunque dallo Special One non è trapelato nulla e la pista Portogallo, nonostante l’addio ufficiale di Fernando Santos, resta tutt’altro che semplice. Andiamo per gradi: dopo il flop al Mondiale, la federcalcio portoghese ha silurato Fernando Santos dando il via al toto-successore.
Ed è più che normale che in cima alla lista ci sia proprio José Mourinho, per quanto da tenere in considerazione ci sono anche altri candidati. In primis Fonseca e, come vi abbiamo raccontato, anche Paulo Sousa che gode di grande credito e stima all’interno della federazione. La corsa è aperta, sui giornali di oggi si è parlato addirittura di un incontro avvenuto ieri sera tra Jorge Mendes, agente di Mourinho, e il presidente della federcalcio portoghese in un albergo. E di una ipotesi doppio incarico di cui si parla già da qualche giorno anche sui quotidiani lusitani. La realtà su quest’ultimo aspetto, però, vede lo scenario in questione decisamente complicato, anzi praticamente impossibile.
Un impegno contemporaneo Roma-Portogallo ad ora è da scartare, anche perché servirebbe ovviamente l’ok dei giallorossi. Che a Trigoria – legittimamente e come prevedibile – non hanno intenzione di concedere. Anche perché Mourinho è legato ai capitolini con un contratto fino a giugno 2024. Per cui qualsiasi tipo di cambiamento dovrebbe passare per una trattativa con i Friedkin, che ad ora non vogliono né rinunciare allo Special One né tantomeno dividerlo con una nazionale. E qui entra in gioco un altro tema, quello del rinnovo di Mourinho, per un altro anno. Un tema sì, ma che non fa parte dell’attualità. Il focus è tutto sulla stagione, ma in ogni caso un eventuale prolungamento non è un punto all’ordine del giorno per la società come per il tecnico di Setubal. Ogni riflessione in tal senso verrà verosimilmente rinviata al termine della stagione. Scossoni clamorosi e anticipati permettendo.
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