L’agente Fifa Lodovico Spinosi è intervenuto quest’oggi a Tv Play rilasciando alcune dichiarazioni su varie tematiche: ecco le sue parole
Ci avviciniamo sempre di più alla sessione di gennaio del calciomercato. Le società italiane stanno approfittando della pausa per il Mondiale qatariota al fine di studiare le prossime mosse da compiere sia in entrata che in uscita. Negli ultimi anni, però, i club di Serie A si sono spesso dovuti arrendere di fronte alla concorrenza delle compagini straniere, solitamente più ricche.
Sulla tematica in questione si è soffermato l’agente Fifa e intermediario Lodovico Spinosi, intervenuto quest’oggi ai microfoni di Calciomercato.it sul canale Twitch di Tv Play. Per cominciare, Spinosi si è così espresso su Datro Fofana, giovane molto promettente da poco acquistato dal Chelsea: “Lo ha comprato a 8 milioni dal Molde, ma se noi non abbiamo la forza e il coraggio di prendere un 2002 che gioca in Norvegia… Io non lo so. Purtroppo bisogna cambiare registro per quanto riguarda il modo di lavorare e il calciomercato. Non faccio nomi, ma qualche squadra italiana interessata a Fofana c’era. Ma ragionando come si ragiona ora non si arriva nemmeno secondi, piuttosto quindicesimi“. E alla domanda sul fatto che nel nostro paese non arrivano tanti talenti di grande spessore, il procuratore ha così risposto: “Non c’è più la disponibilità di una volta. In Italia il problema è quando bisogna definire le operazioni. Manca coraggio. Se fossimo passati contro la Macedonia del Nord ed il Portogallo, avremmo giocato il Mondiale con Bonucci e Chiellini in difesa. La Francia, ad esempio, ha tre rose e vedo che la Germania lavora in prospettiva rispetto a noi“.
“Se non fai un passo o dai una dimostrazione concreta di voler chiudere l’affare… Noi ci troviamo in una condizione per cui non possiamo fare trattative – ha aggiunto Spinosi -. Il mercato è quasi fermo, non si spende nulla“.
Spinosi, infine, riserva una critica al Milan: “Paqueta non ha fatto bene, ad esempio. Ma non c’è stata pazienza. Nel Milan di oggi, secondo me, avrebbe potuto starci. Per non parlare, poi, di Pedro della Fiorentina. Vedo che nel nostro paese non c’è voglia di fare qualcosa per cambiare il corso degli eventi. Ragioniamo come se fossimo i più ricchi, ma non lo siamo più“.
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