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“Porterò con me il suo ultimo bacio”: la toccante lettera di Zeman per Mihajlovic

L’ultima apparizione pubblica di Sinisa Mihajlovic è stata proprio una sorpresa per Zeman: il boemo saluta l’amico con una toccante lettera

Una sorpresa che ha lasciato il segno. Sinisa Mihajlovic ha voluto essere presente alla presentazione del libro dell’amico Zeman ed è stata quella l’ultima apparizione pubblica del 52enne serbo prima che la malattia prendesse il sopravvento.

Lettera Zeman Mihajlovic
Zeman e Mihajlovic © LaPresse

La scomparsa dell’ex allenatore del Bologna è dura da digerire per tutto il mondo del calcio che ora si stringe attorno alla famiglia e ricorda con affetto e ammirazione Sinisa. L’uomo prima dell’ex calciatore e del tecnico, come spiega bene proprio Zeman con una toccante lettera pubblicata dalla ‘Gazzetta dello Sport’.

Una lettera che parte dal loro primo incontro nel 2012 quando Zeman era alla guida della Roma: “Ci sedemmo all’aperto e cominciò a farmi mille domande sul mio 4-3-3, su come allenavo l’attacco, la difesa, la preparazione atletica – racconta il boemo -. Era curioso, prendeva appunti, immagazzinava tutto”.

“Sinisa – ricorda Zeman – era già un mio collega e allenava la Nazionale della Serbia. Capii subito che dietro quel sorriso allegro, la battuta pronta nel duetto con Totti che venne a salutarlo, si nascondeva un uomo ambizioso ma umile, appassionato del suo lavoro e con la voglia di lavorare e crescere. Mi piacque subito. Proseguimmo la chiacchierata a tavola”. Un rituale che si sarebbe ripetuto molte altre volte, a pranzo e cena “tra battute, racconti, aneddoti e sorrisi”.

Inutile parlare del calciatore, dice Zeman, meglio concentrarsi sull’uomo che “tutti spesso vedevano come duro e spigoloso” ma che “quando eravamo insieme aveva sempre il sorriso”. Un sorriso che ora manca e che il boemo si divertiva a far diventare arrabbiatura: “Mi divertivo a stuzzicarlo per farlo arrabbiare. Sinisa era uno spettacolo quando si incazzava”

“Anche se ci siamo sfidati su panchine opposte- continua la lettera di Zeman – , c’è sempre stato un rapporto di grande affetto: lo trattavo, anche per età, come si fa con un figlio. E credo che lui mi riservasse quel rispetto che si deve a un genitore”. Un genitore che si emoziona a sentire i racconti sulla sua infanzia: “Da uomini dell’Est ci capivamo con lo sguardo e confrontavamo epoche e ricordi”. Poi il dolore profondo per la malattia, la certezza che Sinisa non avrebbe mai mollato, l’illusione che anche l’ultima prova fosse stata superata grazie al suo animo da guerriero: “Anche quando la malattia si è ripresentata ho sempre pensato che lui ce l’avrebbe fatta. Con la sua straordinaria capacità di lottare e di soffrire e sopportare tutto”.

La lettera di Zeman per Mihajlovic: “Non sarò al funerale”

Invece Miha non ce l’ha fatta e l’ultima apparizione pubblica è stata proprio per Zeman.

Lettera Zeman Mihajlovic
Zeman e Mihajlovic © LaPresse

“Quando si è presentato facendomi una bellissima sorpresa, mi ha commosso – rivela -. Sapevo che stava male e so che enorme sacrificio ha fatto per esserci. Mi ha abbracciato e baciato sulla fronte, come si fa con un papà, e io che di solito evito pubblici gesti di affetto gli ho accarezzato la mano con tutta la tenerezza e l’affetto che avevo per lui”. L’ultimo saluto è stato quello: Zeman racconta di non averlo voluto vedere negli ultimi giorni e che non sarà presente al funerale. “Voglio ricordarlo sorridente come quella sera. Porterò sempre con me il suo ultimo bacio“.

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