Salvatore Civale, avvocato di Karsdorp, è intervenuto a Calciomercato.it su Tv Play per parlare della vicenda dell’olandese
Situazione delicata quella tra la Roma e Karsdorp dopo le parole pronunciate da Mourinho al termine della gara contro il Sassuolo.
A parlare della vicenda, intervenuto a Calciomercato.it su Tv Play, è intervenuto il legale del difensore olandese, Salvatore Civale, presidente dell’Associazione degli avvocati sportivi italiani.
COSA E’ SUCCESSO – “Senza entrare nei dettagli, perché c’è un procedimento in corso, questa storia è nata dall’atteggiamento un po’ sbagliato di un tesserato molto famoso della Roma, non nuovo a queste azioni: Josè Mourinho. Dopo la penultima partita di campionato, Sassuolo-Roma, è intervenuto in conferenza, incolpando il giocatore in qualche modo del rendimento negativo della sua squadra. Quando un personaggio del suo calibro e della sua fama fa queste esternazioni, si crea purtroppo un’atmosfera ostile intorno al giocatore. Come avete sentito ha subito un’aggressione da parte di tifosi della Roma, di cui la autorità giudiziarie sono state informate, ha subito un’aggressione in aeroporto e anche sui social. Definire traditore un giocatore è un qualcosa di pesante: la società non ha preso provvedimenti per rasserenare gli animi, ma ha ritenuto più conveniente mantenere il silenzio sulla vicenda. C’è stato un intervento del sindacato mondiale dei calciatori, la FIFPro, con la società che sarebbe venuta meno all’obbligo di tutelare il suo calciatore, di non ledere i suoi diritti e la sua reputazione. Da esterno la vicenda è molto grave, anche perché non ci sono le condizioni per una serena permanenza del ragazzo, con un valore del cartellino anche deprezzato”.
NIENTE NOME IN CONFERENZA – “E’ vero, Mourinho non ha fatto il nome di Karsdorp, ma le sue dichiarazioni sono state confermate dalle dichiarazioni dei giorni successivi di Tiago Pinto. Quando un calciatore si ritrova sotto casa 40-50 tifosi che lo spingono ad andare via, poco importa se Mourinho ha fatto il nome o no, il punto è cosa ha fatto la società per tutelare il giocatore. Questo è ciò che va chiarito. La società poi l’ha messo sul mercato: il ragazzo è un professionista e, fin quando ci sono le condizioni di sicurezza fisica per lui e per la sua famiglia, è pronto a dare il massimo impegno per rispettare il contratto. Non so se il trasferimento ci sarà: la Roma, questo è chiaro, non intende regalarlo. Tutte le società si muovono all’interno di un sistema normativo che gli consentono delle azioni nei confronti dei calciatori e dell’allenatore, la normativa italiana è più pro società che pro lavoratori, non lo dico io ma tutti i giuristi. L’accordo collettivo firmato dalla Lega Serie A e Associazione Calciatori non tutela appieno i calciatori e quindi le società si permettono dei comportamenti un pochettino rischiosi”.
COME STA KARSDORP – “Sta meglio, ma ha vissuto momenti non facili. Si è allenato sempre con professionalità, ma l’obbligo della società di prendersi cura del proprio dipendente non si esaurisce solo con il consentirgli di allenarsi. Ci sono diverse forme di discriminazione. L’aspetto principale è stata la sicurezza della persona e dei suoi familiari, poi parliamo di una cosa oggetto di procedimento e non posso approfondire. Non mi sono mai occupato di una vicenda simile a questi livelli. Abbiamo analizzato i comportamenti di Mourinho e non è la prima volta che usa elementi della rosa per distogliere l’attenzione da altri problemi. L’allenatore può esprimere giudizi sui giocatori, direi all’interno dello spogliatoio: tutto ciò che è pubblico va regolato in base all’equilibrio”.
RESCISSIONE– “Non credo ci possa essere, alla situazione attuale, il pericolo di rescissione del contratto. Riappianare? Ad offendere è stato Mourinho, è verosimile che se chi ha commesso un errore chiede scusa il calciatore sicuramente accetta. Il problema della società è che c’è un allenatore che non chiede scusa, non si sente in dovere di rispettare società e dirigenza, figuriamoci se può sentirsi in dovere di rispettare il calciatore”.
TRATTAMENTO ROMA – “Nessuno accusa la Roma di aver compiuto azioni lesive verso Karsdorp. Il club è criticato per un atteggiamento omissivo della tutela del calciatore, che non solo è un calciatore ma è anche un asset economico. Il calciatore doveva essere tutelato a mezzo stampa. La Roma avrebbe dovuto dire che Mourinho ha adottato un atteggiamento errato, ma esistevano anche altri modi: si poteva prendere le distanze dalle parole di Mourinho, rassicurare il calciatore. Su questa vicenda andava gettata acqua sul fuoco. Ora tutti sanno che la Roma vorrebbe venderlo ed è costretta a farlo a certe condizioni. Tutelando invece il ragazzo si sarebbe poi riusciti a venderlo ad altre condizioni. Quanto è successo dal punto di vista dell’asset ne cambia il valore”.
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