A Calciomercato.it su Tv Play è intervenuto l’ex procuratore aggiunto della FIGC Luigi De Ficchy per parlare di Juve e giustizia sportiva
E’ la Juventus e i riflessi sportivi dell’inchiesta della Procura di Torino a tenere banco. Intervenuto a Calciomercato.it su Tv Play ne parla Luigi De Ficchy, ex procuratore aggiunto della FIGC.
De Ficchy parla del suo addio alla Federazione: “Non me ne sono andato per mia scelta. Sono andato in pensione nel 2019, avendo avuto esperienza in Federcalcio e avendo altre esperienze nell’ambito dello sport, mi piaceva non staccare tutta la mia esperienza da quello che era il mondo delle indagini. Mi sono fatto un film evidentemente non concreto in cui se mandavo il mio curriculum c’era la possibilità di diventare Procuratore Federale. Quando sono andato in pensione il prefetto aveva lasciato l’incarico, c’erano i posti da aggiunto e ho presentato domanda. Ci sono stato per un anno e qualche mese, dovevamo essere riconfermati, invece è stata fatta tabula rasa: non c’è stata nessuna conferma. Chi è arrivato è d’esperienza, ma non la presi bene. Stando al curriculum avrei dovuto fare il procuratore federale, ero il profilo più adatto. Avevo un’esperienza superiore, pensavo di essere il più adatto ma l’attuale dirigenza FIGC non mi ha riconfermato, non so la motivazione”.
PLUSVALENZE – Si entra poi nel dettaglio del processo plusvalenze: “Ci sono nuovi elementi che riguardano la stessa fattispecie giudicata precedentemente. Questo giustifica la riapertura delle indagini. In primo grado e in Corte d’Appello non c’erano alcuni elementi e questa era una possibilità che è stata percorsa”.
CONSEGUENZE PER CALCIO ITALIANO – “Pesanti. Il nostro calcio deve capire che le regole della giustizia sportiva vanno rinnovate, soprattutto per quel che riguarda le nomine, per avere trasparenza assoluta. L’indipendenza della magistratura è importante. A me nessuno mi ha fatto raccomandazioni e da sostituto nessuno si è permesso di dirmi nulla. Non ero stato nominato da una classe politica e non ero soggetto a pesi e contrappesi. La giustizia sportiva è nominata, al momento, dalla stessa dirigenza che potrebbe teoricamente essere giudicata dalla giustizia sportiva. Non c’è indipendenza”.
DIFFERENZE DI PESO – “Sicuramente esistono. Se devo giudicare le serie dilettantistiche vado molto più velocemente rispetto alla Serie A. Chi giudica la A o la B è qualcuno che di cui la A e la B si fidano. Con questa modalità per le nomine non ci può essere la trasparenza di quando uno è nominato da un organo terzo”.
De Ficchy su sanzioni per la Juventus: “Rischia molto”
Infine, si torna alla Juventus e alle possibili sanzioni in merito alle inchiesta sportive in corso.
De Ficchy dice: “Da codice di giustizia sportiva rischia molto, sicuramente la penalizzazione. Poi bisogna vedere cosa pensa il tribunale e vedere in primo luogo se è possibile un nuovo giudizio. Da quanto ho letto, se provati gli illecito sono abbastanza pesanti. Ma secondo me non si può arrivare alla retrocessione. Tra i criteri per decidere le sanzioni, c’è che non bisogna interferire con i risultati del campo in maniera eccessiva. Ricordo però che per l’articolo 4 della giustizia sportiva, i soggetti che sono all’interno della Figc devono seguire un comportamento leale”.