Il ct della Nazionale ha parlato a 360 gradi del Mondiale che avrebbe potuto fare l’Italia, dello scudetto del Napoli e non solo
Si è chiuso un 2022 senza dubbio intensissimo per il calcio, italiano e non. Con qualche gioia ma pure parecchie delusioni. La più grande è stata ovviamente la mancata partecipazione al Mondiale in Qatar, dopo la disfatta di Palermo a marzo contro la Macedonia del Nord.
Il ct della Nazionale Roberto Mancini ha rilasciato un’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’, in cui ha detto la sua proprio sul trofeo vinto dall’Argentina e su cosa poteva fare l’Italia. “Troppo facile parlare dopo – dice il nostro allenatore -. Mi ero sbilanciato, ma prima, sull’Argentina perché per Messi, il migliore degli ultimi vent’anni, chiudere la carriera senza aver vinto un Mondiale non sarebbe stato neanche giusto. Ma l’Italia, quando c’è, è pericolosa per chiunque: per questo ho sempre detto che puntavamo a vincere, e oggi dico che ce la potevamo giocare. Anche per provare a vincerlo, sì”. Sono i rimpianti di Mancini, ma sono quelli di tutti gli italiani. Ora però si torna al campionato, con una dominatrice fino ad ora: “Un pronostico è troppo difficile, e dopo 50 giorni di sosta anche di più. Ma il Napoli ha buone possibilità: otto punti di vantaggio e un gruppo collaudato che ha anche aggiunto due-tre giocatori forti”.
Il 2023 per la Serie A riparte con una serie di scontri diretti e il Napoli se la vedrà con Inter, Juve e Roma: “Diciamo che con tre vittorie metterebbe un’ipoteca seria”, dice Mancini dei partenopei. Le inseguitrici sono tutte vicine fra loro e tutte in tempo per riprendere il Napoli. Però devono correre tanto e forte”. Da ex fantasista, il ct dice la sua anche su De Ketelaere: “È molto forte. Ma è giovane, dunque gli serve tempo, ed è un belga, ha bisogno di ambientarsi. Pensate al primo De Bruyne al Chelsea: sembrava non sapesse giocare a pallone. Lukaku? È mancato molto: l’Inter può averne un grande vantaggio o sentirne la mancanza, se non tornerà quello di due anni fa”. Un pensiero anche sulla Juventus: “L’ho vista giocare a volte bene e altre meno. Però ha avuto un sacco di infortuni che, buon per noi, hanno dato spazio a giovani che hanno un futuro in Nazionale. Le vicende societarie influiranno? Il club Juve ha sempre protetto bene la squadra”.
Si torna poi alla Nazionale e alla benzina messa con la delusione Mondiale: “Spero che ai giocatori abbia fatto male quanto a me vederlo in tv: credo di sì, sapevano anche loro che avrebbero fatto una bella figura. E sanno che sarà necessario prepararsi meglio per i momenti decisivi delle prossime qualificazioni. Scamacca? Ci spero ancora: giocando con continuità, la Premier ti dà cose che altri campionati non ti danno”. E infine Mancini stila gli obiettivi del 2023: “Che non porti niente, ma non tolga più niente a nessuno, a proposito di tristezza. Semmai restituisca a Chiesa e Zaniolo, perché sia il loro anno: E magari una cosa il 2023 ce la porti, la Nations League di giugno: dipende da noi, le chance ci sono”.
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