Rebus rinnovo e un futuro che sembra scritto: cosa filtra sul futuro di Nicolò Zaniolo. Le ultime
La Roma dei Fantastici Quattro a Milano non ha prodotto quelle che il talento messo al cospetto di Tatarusanu avrebbe potuto far pensare, ma ha strappato un punto che ne vale tre per il modo in cui è arrivato: di forza, in una manciata di minuti, mentre Pioli sentiva la vittoria in tasca e Mourinho (seppure a distanza) aveva rimesso miracolosamente tra i denti dei suoi quella bava da lupi che non si vedeva da un po’.
Ebbene all’indomani di questo punto d’oro una considerazione bisogna farla: Pellegrini, ormai adattato a fare l’elastico tra la trequarti e il cuore del campo, ancora una volta ha lasciato il segno con una partita di sostanza e con la consueta efficacia nel “tagliare” i calci piazzati della riscossa: Dybala, ieri forse meno brillante, resta la fonte di imprevedibilità più marcata del gioco offensivo della Roma, ancora sterile rispetto alle potenzialità, ma con qualche flebile lampo di speranza; quel flebile lampo ammirato anche nella prontezza dei vecchi tempi con cui Tammy Abraham ha scaricato in porta la palla del 2-2. Potrebbe essere un segno, un seme nuovo. Si vedrà.
Manca l’ultimo asso del poker, ma qui il discorso merita qualche parola in più e una riflessione approfondita. Nicolò Zaniolo ieri, anche ieri, non si è praticamente mai acceso, forse stretto in compiti tattici che non gli sono esattamente congeniali e va bene. Ma il discorso da fare è un altro. Nella Roma di Mourinho il suo compito è quello di presidiare una fascia (la destra) e attaccare. Finisce che per fare una cosa (in affanno) non gli riesce neanche l’altra che avrebbe dovuto essere il suo punto di forza. Ma sarebbe sbagliato risolvere la questione in un cunicolo tattico da cui non riuscire ad uscire. Zaniolo ieri è parso un po’ fuori contesto, spesso in ritardo, talvolta frustrato fino al fallo da ammonizione (giallo rischiato già in un paio di occasioni precedenti). Sono segnali di un disagio che non può essere taciuto.
Calciomercato Roma, le ultime sul futuro di Nicolò Zaniolo
La domanda, per chi come qui è abituato a non nascondere i quesiti scomodi, è la seguente: questo Zaniolo quanto può essere ancora utile alla Roma? E se vogliamo evitare personalizzazioni che potrebbero far pensare ad uno schieramento di parte, quanto possono aiutarsi vicendevolmente Nicolò e la Roma oggi?
La risposta più logica, viste con lucidità le cose è: poco. Anche quando non è stato schierato Abraham e il 22 giallorosso è finito più al centro del gioco d’attacco, non sono arrivate le risposte attese. Tutto questo in numeri si traduce così: Zaniolo, martoriato dalla sorte con due pesantissimi infortuni, atteso da tutti proprio per questo, nelle 58 partite giocate tra Europa, campionato e Coppa Italia da quando è rientrato ad agosto del 2021, ha segnato 10 reti, di cui 7 in Europa. E tra queste sette, mai dimenticarlo, quella pesantissima di Tirana che ha consegnato nelle mani sue e della squadra la Conference League.
Ecco, proprio da Tirana in poi, ci si aspettava che si sarebbe di nuovo accesa prepotentemente la luce su Nicolò, sul suo talento. A maggior ragione una volta superato il periodo di incertezza prima del ritiro, quando sembrava che potesse arrivare il tempo anticipato dell’addio, maturato tra tormenti e volti scuri. Invece alla fine Zaniolo è rimasto, ha parlato con Mourinho, con Pellegrini, la speranza di rivederlo come era quando arrivò a Roma è diventata quasi una certezza: polverizzata pian piano da quello che sta mostrando la stagione attuale.
Ora ci sono i cinque mesi scarsi che restano da qui a giugno, per chiudere la stagione. C’è il nodo del rinnovo. Può essere una delle cause ad aver danneggiato serenità e percorso? La risposta è: sì, può. Fatto sta che ora una soluzione va trovata. E il faro deve essere quella domanda lì: quanto Zaniolo e la Roma possono essersi ancora utili? Trovata la risposta si saprà dove giocherà Zaniolo il prossimo anno. E oggi la risposta più vicina alla realtà dei fatti che si apprezzano sarebbe: verosimilmente non a Roma.