L’ex arbitro Luca Marelli ai microfoni di Calciomercato.it in onda su Tv Play spiega gli ultimi episodi arbitrali discussi e il futuro dell’Aia
Nelle ultime settimane si è discusso molto degli episodi arbitrali nelle giornate di campionato di questo inizio 2023. A spiegare quanto successo è stato l’ex arbitro Luca Marelli, che ai microfoni di Calciomercato.it in onda sul canale Twitch di Tv Play, iniziando dalla designazione del big match Napoli-Juventus fondamentale per la corsa scudetto:
“Secondo me non si esce da Doveri e Mariani. Se devo dare una possibilità in più dico 70% Doveri e 30% Mariani. Al Var non lo so, Valeri sicuramente sarà fermo dopo l’ultimo errore e uscirà in Serie B. Irrati credo che uscirà, probabilmente in Serie B, perché non è ancora uscito, quindi probabilmente Di Paolo, che è stato appena promosso internazionale.”
L’ex arbitro Marelli torna sull’episodio del possibile colpo di mano in Verona-Juventus: “Sbagliato mettere solo un frame, è chiaro che se la rivedi mille volte e dici ‘non mi sembra un pallone difficile da evitare col braccio’. Il pallone non va verso la porta come sembra ma va verso il centro del campo. Non era calcio di rigore, simile a quello di Juventus-Roma sul tocco di mano di Smalling.”.
Poi si torna a parlare del gol annullato per fuorigioco alla Cremonese contro la Juventus dove l’ex arbitro spiega: “Ha sbagliato l’assistente ad alzare il fuorigioco, perché non c’era, ma il pallone non oltrepassa la linea. L’orologio dell’arbitro non ha suonato, il tempo che si è perso dopo è perché il Var per controllare meglio hanno utilizzato la camera della Goal line technology per assicurarsi che non fosse entrato il pallone. Hanno dovuto riprendere con fuorigioco perché il Var non può intervenire per calcio di punizione indiretto”. Mentre sull’episodio di Dessers-Bremer e il gol annullato ad Acerbi in Monza-Inter spiega: “A Monza Sacchi fischia un fallo inesistente perché lo sgambetto è stato di Izzo a Pablo Mari. A Cremona è stato giusto fermare l’azione perché Dessers ha un comportamento che non c’entra nulla col contrasto di gioco. Dessers lo sposta, perde il contatto col pallone, non lo guarda mai. Sacchi aveva davanti a sé 15 giocatori, mentre Ayroldi era proprio lì di fronte e infatti ha fischiato immediatamente”.
Infine sulla situazione dell‘Aia afferma: “L’Aia ha bisogno di innovazione, è una strutta antiquata con una filosofia che era già vecchia negli anni ’90. Necessaria una comunicazione, aprirsi, dare possibilità ai mass media e chiunque voglia comunicare con gli arbitri. Così non si evolverà mai. Trentalange è saltato anche perché c’era tanto malumore su promesse non mantenute. Adesso bisogna dare una svolta. Rizzoli? Il presidente dell’Aia ha uno stipendio annuale intorno ai 20 mila euro, come responsabile della Conmebol ha uno stipendio a cinque cifre. Perché dovrebbe farlo. Finché il presidente dell’Aia non sarà pagato come designatore avremmo sempre mezze figure”.
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