La Juventus è impegnata non solo sul campo, ma in una battaglia giudiziaria che andrà avanti ancora per diverso tempo. Ecco come potrebbe svolgersi l’udienza preliminare
La Juventus ha fallito l’obiettivo contro il Napoli, perdendo malamente e con ampio distacco uno scontro diretto che ha segnato inevitabilmente il destino e le ambizioni dei bianconeri.
Fuori dalle dinamiche nude e crude del terreno di gioco, però, c’è la battaglia giudiziaria derivata dall’inchiesta Prisma che presto entrerà nel vivo. Il 27 marzo, infatti, è prevista l’udienza preliminare. Ne ha parlato il giornalista Giuseppe Legato ne ha parlato a Calciomercato.it in onda sul canale Twitch di Tv Play. Ecco come andranno, secondo lui, le cose: “L’udienza preliminare del 27 marzo prevede questi step: la procura di Torino chiederà il rinvio a giudizio di tutti gli indagati, la Juventus l’assoluzione. La Juventus chiederà lo spostamento del processo a Milano già chiesto alla Cassazione, che non poteva esprimersi perché i PM di Torino avevano già chiesto il rinvio a giudizio. Deciso dove va il processo se il giudice deciderà il rinvio a giudizio si procederà per il processo vero e proprio”.
L’importanza della carta Ronaldo risulterà comunque fondamentale e ne ha parlato anche Legato, sottolineando che le decisioni del portoghese potrebbero aggravare la posizione della Juventus: “Se chiede dietro i soldi potrebbe essere assist all’accusa, se non li chiede, e nessuno lo pensa visto che 20 milioni non sono bruscolini, è un altro discorso”
La Juventus e lo spostamento del processo: le parole di Legato
Dal punto di vista giudiziario ci sono diversi aspetti che dovranno essere valutati nel dettaglio e in egual modo dall’accusa e dalla difesa.
Legato si concentra poi sulla possibilità che il processo si sposti davvero da Torino a Milano, che è espressa richiesta dei bianconeri. A tal proposito, ha detto chiaramente: “È improbabile che il giudice decida in prima persona su dove vada il processo, anche se tecnicamente potrebbe farlo. L’istanza verrà rimandata alla cassazione. Naturalmente questo allungherà i tempi. Questa pronuncia potrebbe a catena fare giurisprudenza. A Torino la procura crede che la cosa debba rimanere a Torino“. Ammettendo, però, in chiusura: “Leggendo i punti della Juventus sulla richiesta di spostare a Milano la domanda però non sembra infondata”