L’Atalanta continua a sfornare talenti e il calciomercato impazza: fari puntati su Scalvini, nel mirino di Inter e Juve
Qualità visibili già da piccolino, valori forti. Giorgio Scalvini sembra fatto in laboratorio: il prototipo del difensore che ha mezzi fisici importanti, strumenti tecnici adeguati e riferimenti solidi, da ragazzo con la testa sulle spalle.
L’Atalanta ha una scuola raffinata e competente di osservatori e tecnici nel suo vivaio, per tradizione tra i migliori d’Italia. Nel 2013 dopo averlo visto più volte arrivò la proposta: vieni da noi. Giorgio, nato a Chiari, nella provincia di Brescia, cresceva nel settore giovanile delle Rondinelle, dopo i primi passi al Palazzolo, e accettò quella proposta. Più che lui fu ovviamente la famiglia a dire sì: c’erano una quindicina di chilometri in più da fare, ma evidentemente il gioco valeva la candela. Destro di piede Scalvini ha cominciato il suo percorso impostato da subito come difensore centrale. Gli anni sono passati coltivando una speranza che metteva insieme elementi per crescere man mano che il tempo passava.
Ed è arrivato il 2021, quando Scalvini è diventato una scommessa per due. Quasi contestualmente Gian Piero Gasperini lo chiamava in prima squadra e Paolo Nicolato nella Under 21. Il 24 ottobre, ancora diciassettenne, l’esordio in A nel finale della gara contro l’Udinese al Gewiss Stadium e tre settimane dopo la convocazione dell’Under: Nicolato conosce bene Scalvini, ne ha seguito il percorso azzurro di crescita e lo butta nella mischia parecchio sotto età in amichevole a Frosinone con la Romania, partita vinta 4-2 dagli azzurrini.
Quello che parte da Nicolato è una sorta di lasciapassare azzurro per Scalvini che ne frattempo metterà minuti con l’Atalanta ed entrerà nel raggio di azione della Nazionale maggiore: Mancini lo convoca a giugno scorso in Nations League contro la Germania (purtroppo una debacle, 5-2 per i tedeschi il finale) e nelle amichevoli vinte con Albania e Austria.
Nel frattempo Scalvini diventa un perno del progetto di Gasperini e le sue prestazioni salgono di tono tanto quanto lievita la sua quotazione di mercato. Anche tre gol nel suo percorso di crescita, anche perché se serve Giorgio scala in mezzo al campo e ha il piede per farlo. C’è ancora spazio per un po’ di Under 21 a inizio stagione: a settembre gioca i test contro Inghilterra e Giappone. I suoi sono modelli di livello: uno è l’ex milanista Thiago Silva, il brasiliano del Chelsea, l’altro è Alessandro Bastoni che ha iniziato facendo lo stesso percorso di Scalvini e oggi è all’Inter.
Dicono che Giorgio possa esserne l’erede. Qualcuno sostiene che diventerà anche più forte. Certo sono forti i suoi valori: il numero di maglia 42 somma i giorni di nascita degli elementi della famiglia, il segno di quanto sia radicato il senso degli affetti più stretti. Di certo, in termini di impatto sul mercato, Scalvini ne sta avendo tantissimo calcolando che è un 2003: si parla di una valutazione da 40 milioni con l’Inter e la Juve che sono sulle sue tracce, ma bisognerà fare a molta attenzione al Bayern e al City che sembrerebbero aver mandato segnali all’entourage del ragazzo. Il salto in Italia o pure in Europa: è la prossima scommessa di Giorgio Scalvini.
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