Sta facendo discutere in queste ore il servizio di Report sull’inchiesta Prisma, che vede coinvolta direttamente la Juventus: controrisposta
L’udienza preliminare è alle porte e andrà in scena il 20 gennaio. Dopodiché, capiremo se effettivamente si aprirà un vero e proprio processo alla Juventus, cosa abbastanza probabile. È un momento assai delicato per il club bianconero, con le problematiche giudiziarie che potrebbero condizionare non poco il futuro della ‘Vecchia Signora’ a livello sportivo.
Intanto, in queste ore sta facendo discutere quanto accaduto nella giornata di ieri. Come noto, la trasmissione ‘Report‘ – in onda su Rai 3 – ha pubblicato un approfondimento circa l’inchiesta Prisma che vede appunto coinvolto direttamente il club di Exor. Un quadro ancor più preciso di questo spinoso caso giudiziario, dal quale ne è derivata la risposta ufficiale della Juve: “Prendiamo atto della vostra scelta di mandare in onda un servizio che coinvolge la nostra società per lunedì 16 gennaio – si legge nel comunicato rilasciato dal club torinese -. Segnaliamo che tale data precede di quattro giorni l’udienza. Si tratta senza dubbio di una casualità”. Una frecciata neanche troppo velata nei confronti della redazione di Report, a cui segue questa precisazione: “In questa fase sono a disposizione solo documenti parziali e strumentali alle tesi di accusa, peraltro già rigettate dal Giudice per le indagini preliminari“.
Juventus e l’accusa a Report: la risposta di Autieri a Tv Play
Oggi, a Calciomercato.it sul canale Twitch di Tv Play, è giunta la controrisposta di Daniele Autieri, giornalista di ‘Report’ e ‘Repubblica’: “La Juventus ha accusato di non avere avuto spazio? Dicono tutti così. Sono a Report da diversi anni e il modo più semplice per difendersi è dire questo“.
Autieri aggiunge: “Non è la verità. Sono stato in contatto più di un mese con l’ufficio stampa della Juventus, ho mandato un appunto con i temi del pezzo e ho chiesto di inserire la loro parte nel servizio. L’unica concessione è stata una domanda ad Allegri. A me avrebbe fatto piacere sentire Agnelli o chiunque altro del club, ma non è stato possibile“. Spazio anche al problema plusvalenze: “Pure Gravina ha ammesso che si sta facendo poco sul valore dei giocatori. La Consob dice che quando c’è uno scambio, per esempio tra Napoli e Juventus, per due giocatori uno valutato 50 milioni e l’altro 60, i milioni che ballano in realtà sono 10. Quindi non si può mettere il 60 a bilancio. Su questo si può lavorare per sistemare il problema relativo alle plusvalenze“.