Dopo la diffusione della carta nella giornata di ieri, ecco cosa potrebbe rischiare il club bianconero
In attesa di una sentenza sul caso plusvalenze, in casa Juventus si monitora anche la vicenda che riguarda la ‘carta Ronaldo’. Nella giornata di ieri, infatti, è stato diffuso dal ‘Corriere’ il famosissimo documento che tiene in apprensione il club bianconero.
Della ‘carta Ronaldo’ si è discusso anche questo pomeriggio in diretta su Calciomercato.it in onda su TV Play con Matteo Pinci, il quale ha ribadito: “Ballano quei 19 milioni di euro, per riavere questi soldi nella famosa manovra stipendi, Ronaldo aveva firmato una rinuncia su moduli federali, per poi averli tramite accordi via mail. I moduli però non sono mai stati firmati, nemmeno quando c’è stato il trasferimento, perché in questo senso gli accordi non erano ancora ben definiti. Di fatto Ronaldo non ha mai firmato questo accordo. Quindi o la Juventus non li versa perché ha firmato la rinuncia su moduli federali, oppure come pensa Ronaldo l’accordo avviene successivamente”.
Occhi puntati soprattutto su Paratici, ex ds bianconero oggi al Tottenham: “In quello scambio di mail Paratici parla di scritture private da convertire poi in moduli federali non ancora disponibili, il problema è che Ronaldo l’accordo su moduli federali non lo ha mai ricevuto. Ronaldo l’accordo non lo ha mai ricevuto, quindi ha un elemento, non è che non li ha mai richiesti, ma non ha mai potuto firmare per riaverli”.
Juventus e la carta Ronaldo: “Ammenda fino a 60 milioni”
Il giornalista di ‘Repubblica’ ha proseguito spiegando i contorni della manovra eseguita dalla Juventus.
Questo il riassunto di Pinci: “Non mi piace tracciare giudizi, quello che posso dire è che i contratti si scrivono su moduli federali, il codice di giustizia sportiva punisce la sottoscrizione di contratti che non vengono depositati, è una violazione del codice. Quella manovra è stata sicuramente un azzardo, evidentemente le condizioni erano tali che conveniva correre il rischio, non sappiamo se Paratici aveva l’ok della società, posso dire che il comportamento dei dirigenti può compromettere una società teoricamente seria come è la Juventus. Nell’inchiesta risultano documenti firmati da calciatori, ci sono, non su moduli federali, indubbiamente un azzardo, perché poi può succedere quello che successo con Ronaldo, creando una situazione come si è creato con Ronaldo, la multa può essere da una a tre volte il contratto”.
Il giornalista, infine, ha ipotizzato anche una possibile ammenda qualora la procura citasse in giudizio la Juve: “La Procura Federale ha aperto un procedimento, non sappiamo però se la Juventus sarà citata in giudizio, dei processi se ne parla quando iniziano, non sulla base di aria fritta. Se però la Procura Federale dovesse citare in giudizio la Juventus per quelle carte, si rischiano anche solo per le scritture con Ronaldo fino a 60 milioni di ammenda, nel peggior scenario possibile. Ricordiamo che non ci sono le carte firmate da Ronaldo, è da capire se sia sanzionabile così o no, non conosco precedenti simili”.