Oggi è il giorno dell’udienza della Corte Federale d’Appello sull’istanza di riapertura del caso plusvalenze. Chiesti nove punti di penalizzazione per la Juventus
La Juventus ha vinto ieri contro il Monza, ma la questione plusvalenze e l’inchiesta Prisma continuano a restare sul banco e potrebbe portare all’utilizzo della mano pesante da parte del procuratore Chiné.
Ora era il giorno dell’udienza della Corte Federale d’Appello sull’istanza di riapertura del filone plusvalenze ed è stata chiesta una sanzione di nove punti di penalizzazione per il campionato in corso. La richiesta di Chiné, prendendo atto della gravità dei fatti contestati e visto le ricadute dal punto di vista sportivo, prevede che i bianconeri restino fuori dall’Europa. Per quanto riguarda i provvedimenti dei singoli protagonisti, il procuratore chiede l’inibizione di 20 mesi e 10 giorni per Paratici, 16 mesi per Agnelli, 12 mesi per Nedved, Garimberti e Arrivabene, 10 mesi e 20 giorni per Cherubini. L’udienza si è svolta con i legali da remoto e ha avuto il via alle 12.45: per quanto riguarda la parte bianconera, era presente in collegamento anche il nuovo presidente Gianluca Ferrero, ma anche dei dirigenti Paratici e Cherubini. Chiné ha spiegato da subito le motivazioni della sua istanza che imperniano sulla condotta tenuta dal club bianconero, poi ha formulato le sanzioni che ha previsto. Il procuratore ha studiato in maniera approfondita le carte dell’Inchiesta Prisma della Repubblica di Torino ed è convinto che ci siano elementi di prova nuovi che provino gli illeciti, che corrispondono a documenti e intercettazioni. Elementi, come ad esempio il cosiddetto libro nero di Paratici, che ha avuto a disposizione per via della giustizia ordinaria. La Corte, a questo punto, si riunirà in camera di consiglio e dovrà esprimere un giudizio sull’ammissibilità del ricorso della Procura. Alla fine, si potrebbe arrivare all’assoluzione o alla pronuncia delle condanne e il verdetto potrebbe arrivare già oggi.
Non solo la Juventus: la situazione delle altre società
Ovviamente la Juventus non è l’unico club di cui si è parlato nell’udienza. Si tratta comunque di società decisamente importanti nel panorama italiano e che sono state coinvolte nel caso.
In questo caso, il quadro è decisamente meno grave rispetto a quello prospettato per la Juventus e le richieste finali hanno pressoché ricalcato quelle di aprile. In questo caso, erano state di 195mila euro per la Sampdoria, 42mila euro per l’Empoli, 320mila euro per il Genoa. Era stata avanzata una richiesta di ammenda anche per il Parma, precisamente da 338mila euro, per il Pisa da 90mila euro, per il Pescara da 125mila euro, per la Pro Vercelli da 23mila euro e anche per la società Novara all’epoca dei fatti (8mila euro). Chieste ovviamente anche le sanzioni per i 52 dirigenti coinvolti. Senza aggravare il quadro rispetto ai mesi scorsi si parla di Massimo Ferrero, 8 mesi e 20 giorni a Ienca per la Sampdoria, 11 mesi e 15 giorni per Corsi dell’Empoli, 6 mesi e 10 giorni per Preziosi, 10 mesi e 15 giorni per Zarbano del Genoa.