Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus dal 2006 al 2009, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Calciomercato.it sulla sentenza della Corte d’Appello Federale che ha inflitto 15 punti di penalizzazione al club bianconero
Una mazzata tremenda per la Juventus. La Corte d’Appello Federale nella giornata di venerdì ha riaperto l’inchiesta sulle plusvalenze e accettato il ricorso presentato dalla Procura della FIGC. Ma non solo: dalla richiesta di 9 punti, alla società bianconera è stata inflitta una penalizzazione di -15 in classifica.
La formazione di Allegri si ritrova adesso a quota 28, lontanissima dai primi quattro posti e dunque dalla qualificazione alla prossima Champions League. Uno tsunami che ricorda lo scandalo di Calciopoli, quando la presidenza fu affidata a Giovanni Cobolli Gigli dopo il terremoto dell’estate 2006. L’ex numero uno della ‘Vecchia Signora’ è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Calciomercato.it per commentare la sentenza ai danni della Juventus e cercare di capire quali potrebbero essere i prossimi scenari: “Non mi aspettavo ovviamente una decisione così pesante, ma soprattutto così univoca e unidirezionale. Aspettiamo quella che sarà la descrizione dei giudici per cercare di capire meglio. Probabilmente hanno influito le nuove informazioni che sono arrivate dalla Procura di Torino sull’indagine Prisma. E’ sicuramente una brutta notizia per la Juventus e i suoi tifosi, mi dispiace anche per il nuovo Consiglio d’amministrazione e il presidente Ferrero che adesso avrà più difficoltà per fare bene il suo lavoro. Il Collegio di Garanzia del Coni? Adesso è difficile che si arrivi a zero come penalizzazione, ma ritengo auspicabile che il Coni prenda in considerazione le osservazioni fatte dagli avvocati difensori della Juventus, che io non conosco ma che sicuramente avranno il loro valore”.
Pene comminate solo alla Juve e ai suoi ormai ex dirigenti, non per le altre squadre coinvolte nella vicenda plusvalenze: “Non mi aspettavo questa disparità, il giudizio presto dalla Corte mi sembra abbastanza unilaterale. Risulterebbe come se la Juventus fosse stata la capogruppo nel realizzare le plusvalenze che si rivolgeva ora qui e ora lì. E’ sicuro che le altre società abbiano peccato in maniera inferiore, però anche loro hanno cercato di partecipare al discorso delle plusvalenze. Premetto che sono tutte osservazioni che faccio in attesa dell’udienza che ci sarà presso il Collegio di Garanzia del Coni e prima ancora di leggere le circostanze emesse dal procuratore Chiné. La cosa che non ho apprezzato, ma che è una sfumatura, è Chiné che dice: ‘Adesso la Juventus va dietro la Roma’. La Juventus non va dietro la Roma, va a 15 punti in meno ma è una sbavatura di un procuratore, sembra quasi che sia un tifoso della Roma, cosa che sicuramente non sarà vera. Però voglio dire: il fatto oggettivo è che la Juventus ha preso 15 punti di penalizzazione, dare un’indicazione ‘va dietro la Roma’ è un errore secondo me”.
Sulla testa della Juventus pende anche la spada di Damocle del filone sulla manovra stipendi: “L’indagine che inizierà a marzo è di natura penale. Le accuse mosse sono di falso in bilancio e, a seconda di quelle che saranno le conclusioni dell’indagine penale, quegli atti passeranno anche alla giustizia sportiva – prosegue Cobolli Gigli – Prima che iniziasse tutta la fase dei procedimenti e della sentenza di ieri della Corte Federale, ero un pochino più preoccupato dell’indagine penale sugli stipendi rispetto al discorso relativo alle plusvalenze. Ritenevo che quest’ultima potesse essere archiviata definitivamente e quindi mi sono sbagliato di grosso. A questo punto bisogna aspettare, vedere quello che succederà e quali saranno i primi giudizi di tipo penale”.
Sulle analogie con Calciopoli e l’accusa dei tifosi di accanimento contro il club bianconero, Cobolli Gigli sottolinea: “La Juventus ha sempre avuto due caratteristiche. Primo, è la squadra più amata d’Italia perché ha il maggior numero di tifosi, 12 milioni circa. La seconda, è la squadra anche meno amata d’Italia perché tutti gli altri tifosi se la prendono con la Juventus. In questa posizione apicale, che la Juventus ha sempre avuto, c’è sicuramente da parte di qualcuno un po’ di soddisfazione. Poi, dire che delle sentenze emesse da procuratori e da tribunali siano fatte con accanimento, beh… mi auguro che non sia vero”.
Le pesanti vicende che vedono coinvolta la Juve fuori dal campo potrebbero portare a un ridimensionamento della ‘Vecchia Signora’ nelle prossime stagioni, complicando inevitabilmente le operazioni e le strategie sul mercato della società piemontese.
Giovanni Cobolli Gigli – parlando ai microfoni di Calciomercato.it – è chiaro su questo aspetto: “La campagna acquisti e cessioni della Juventus non potrà non essere influenzata da quanto sta succedendo. E’ sicuro che puntare su calciatori di alto livello, come ad esempio il rinnovo di Rabiot per dirne una, diventa più complicato o impossibile. La Juventus dovrà quindi fare un grande lavoro di pulizia dei propri conti, di drastica riduzione dei costi. Quindi la fortuna è che la Juventus, oltre ai grandi campioni che hanno deluso o che non ancora iniziato a giocare come Pogba, ha dei giocatori giovani che stanno dimostrando che in pectore possano fare delle buone cose. Mi sembra inevitabile che ci sia una rifondazione, gestita con criteri molto più attenti al conto economico. Di questo sono convinto e credo che l’attuale Consiglio d’amministrazione, con la presidenza di Ferrero, abbia avuto questo come primo mandato da parte dell’azionista di maggioranza”.
Lo spettro, oltre a un’eventuale retrocessione in Serie B, è il sacrificio sul mercato dei big della rosa a disposizione di Massimiliano Allegri: “Certo, arrivare fra le prime quattro della classifica nonostante i 15 punti di penalizzazione, sarà molto complicato e quindi i giocatori resteranno fino alla fine del campionato. Se poi la Juventus dovesse incorrere in altre penalizzazioni ancora più pesanti, cosa che io non auguro nella maniera più assoluta, forse sarà necessario anche da parte della società alleggerirsi di certi calciatori mentre qualche altro, che era venuto con la volontà di giocare in Champions League, potrebbe chiedere di essere ceduto. In quel caso ripartirebbe la rifondazione della Juventus dei giovani“.
Cobolli Gigli infine, nell’intervista alla nostra redazione, fa un appello ai sostenitori bianconeri: “Dico ai tifosi di avere fiducia e mi auguro, di dire il giusto, nel fatto che la squadra farà del suo meglio per cercare di dare delle soddisfazioni ai tifosi sul campo. Perché, se anche la squadra non rispondesse sul campo, allora le cose diventerebbero più complicate. Di avere inoltre pazienza, non anticipare i giudizi in ambito sportivo troppo negativamente e aspettare che si arrivi alle sentenze definitive. L’importante è supportare la squadra, evitare anche di essere troppo critici nei confronti di Allegri come fa una frangia dei tifosi e cercare di dare sempre un grande supporto alla squadra. La Juventus che ho visto giocare con il Monza ad esempio non mi è dispiaciuta, contro un avversario che esprime un bellissimo calcio e per questo faccio i complimenti a Palladino. Quella è la squadra che vorrei sempre vedere in campo e il fatto di aver ritrovato Chiesa almeno parzialmente, perché fisicamente non è ancora a posto, è un fatto molto importante”.
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