Non c’è il passaggio di atti tra la Procura di Napoli a quella della Figc: indagini in corso, il Napoli non teme sanzioni come per la Juve
L’eco del -15 in classifica comminato dalla Corte d’Appello della Figc alla Juventus non può essersi spento. Manca, ancora, il parere determinante del Collegio di Garanzia dello Sport presso il Coni per capire se la sanzione sarà certificata oppure cancellata.
Il dubbio sollevato da tanti, con grossi strascichi polemici sui social e sui giornali, è legato al punto: perché la Juve sì e le altre no? E poi: il Napoli non ha messo in campo lo stesso meccanismo acquistando Osimhen? Perché non si guarda ai movimenti anche delle altre?
Alcuni di questi interrogativi saranno risolti, almeno giuridicamente, la prossima settimana. Sono attese le motivazioni della Corte guidata dal giudice Mario Luigi Torsello per la sentenza che ha punito la Juve.
Sulla questione Osimhen, Calciomercato.it ha avuto, in esclusiva, accesso a fonti che approfondiscono quanto scritto dall’edizione odierna di ‘Repubblica’. Ovvero, La Procura della Figc chiederà ai colleghi di Napoli le carte dell’indagine legate alle plusvalenze per il passaggio di Osimhen al Lille. Inoltre, ci furono quelli contestuali di Manzi, Palmieri, Karnezis e Liguori al club francese.
Come raccolto dalla nostra redazione, non sono ancora terminate le indagini della Procura di Napoli sulle presunte plusvalenze fittizie per Osimhen in azzurro. Ciò comporta un primo elemento determinante: non è ancora possibile un eventuale passaggio al procuratore Chiné. Che gli atti possano esser girati resta una possibilità intatta.
Anche per quanto riguarda il transfer in esame, ci sono delle intercettazioni in ballo. Sempre da quanto emerge da fonti interne, il Napoli è sereno. Ad oggi, nessuna delle intercettazioni raccolte presenta i profili di illiceità tese ad alterazione dei bilanci. Nel materiale, oggi, al vaglio degli inquirenti, non si presentano quei profili per i quali è stata punita la Juventus.
Il tema è questo: attraverso il materiale intercettato e riscontrato negli uffici bianconeri, gli inquirenti di Torino, attraverso l’inchiesta Prisma, hanno trasmesso determinati atti alla Procura della Figc. Questi elementi sono stati giudicati comportamenti antisportivi per come hanno ‘aggredito’ il calciomercato. soprattutto, sono stati tesi ad alterare i bilanci. L’alterazione del bilancio ha alterato le disponibilità finanziarie. Di conseguenza, anche nella possibilità di strutturare la rosa. Quindi, sul campo di gioco la Juve ha avuto chance con giocatori acquistati che, operando in modo corretto, non avrebbe potuto avere: questo il teorema della Corte d’Appello della Figc che non ha punito la Juve per le plusvalenze in sé.
Questa premessa era d’obbligo per spiegare che se la Procura di Napoli non riscontrerà (come raccontato) elementi ‘imbarazzanti’ nelle intercettazioni, il club azzurro (come crede) non potrà vedersi imputate le condotte imputate e per le quali la Juve è stata punita. Inoltre, l’analisi dei bilanci del Napoli non ha mostrato, prima e dopo l’affare Osimhen motivi per i quali bisognava intervenire con plusvalenze tali da correggere fraudolentemente la rotta.
Ad oggi, Aurelio De Laurentiis segue la questione con attenzione ma anche con serenità.
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