Il Napoli continua a volare in campionato, ma c’è Raspadori che non sta trovando spazio: per Spalletti può fare meglio
Cinquanta punti dopo il girone di andata, le rivali distaccate e la sensazione che il ‘bello’ deve ancora venire. Il Napoli di Spalletti sogna una primavera tricolore e lo fa con la forza dei singoli e del gruppo.
Singoli come Osimhen, semplicemente straripante con i suoi tredici gol in quindici partite di campionato. O come Kvaratskhelia, implacabile quando decide di mettersi in proprio, ma anche altruista quando con le sue giocate manda in gol i compagni. Eppure sia il nigeriano che il georgiano hanno saltato diverse partite. Proprio in queste occasioni il Napoli ha scoperto la forza delle ‘seconde linee’: Elmas ha sopperito al meglio l’assenza del 77, mentre quando Osimhen è stato fuori ci hanno pensato Simeone e Raspadori a non farlo rimpiangere. Già Raspadori: una trattativa infinita quest’estate, un affare da circa quaranta milioni di euro che fanno dell’ex Sassuolo l’acquisto più caro del mercato estivo dei partenopei. La prima parte di stagione decisamente positiva: 4 reti in Champions, quella decisiva in campionato contro lo Spezia. Poi però, con il ritorno di Osimhen, ha trovato sempre meno spazio fino – di fatto- a sparire dalle rotazioni di Spalletti.
Nel 2023 ha giocato da titolare soltanto contro la Cremonese, in coppa Italia, venendo sostituito dopo circa un’ora e fornendo una prestazione al di sotto delle sue potenzialità. In campionato, invece, soltanto pochi scampoli di match: quaranta minuti in quattro partite, compresa quella di sabato con la Salernitana quando non è proprio sceso in campo. In totale sono 105 i minuti in campo nel nuovo anno.
Spalletti in conferenza ha speso elogi verso di lui, ma lo ha anche punzecchiato: “Dal punto di vista tecnico ci aspettiamo di più da lui – le parole del tecnico prima della trasferta di Salerno – è uno che può fare la differenza”. Un dato meglio di ogni altra cosa certifica il reale ‘problema’: Raspadori i suoi cinque gol stagionali li ha fatti quando è stato schierato da prima punta.
Il meglio lo ha dato nel ruolo che oggi è occupato da Osimhen: difficile pensare ad un nigeriano in panchina ed allora per l’ex Sassuolo non resta che dimostrare di poter fare la differenza anche in altre posizioni del campo. Spalletti lo ha spronato, ora tocca a lui ritagliarsi spazio. L’uomo dei quaranta milioni rischia una stagione da comprimario. E solo la marcia da record del Napoli ha nascosto quel che, in altre circostanze, sarebbe diventato un problema.
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