Fabio Miretti sta vivendo un momento di flessione con la Juventus e Allegri lo tutela: “È normale che gli girino le scatole”
Negli ultimi mesi della scorsa stagione e nei primissimi di quella in corso a Torino sembrava non si potesse giocare a calcio senza Fabio Miretti, ora il 2003 bianconero sta attraversando un momento di flessione e la tifoseria mugugna. Massimiliano Allegri indica la strada a giocatore e tifosi: la parola d’ordine è equilibrio.
In conferenza stampa, dopo il pareggio della Juventus contro l’Atalanta, il tecnico livornese ha risposto alla nostra domanda sul momento di Miretti: un luogo mentale in cui il campo non è tappezzato di erba e terra, ma da sabbie mobili. Ogni passo del giovane bianconero sul terreno da gioco sembra avanzare con fatica, come se dovesse superare una resistenza che lo rallenta. Come nel finale di partita contro i bergamaschi, quando, da un errore di Demiral, Moise Kean ha servito proprio Miretti nel cuore dell’area di rigore: le sabbie mobili, però, hanno rallentato la corsa del 2003 e non gli hanno fatto impattare il pallone nel modo corretto. Era l’occasione per il definitivo KO, per la vittoria dopo la seconda rimonta nel corso del match, ma ora resta solamente un rimpianto che alimenta le difficoltà di Miretti. A riportarlo verso l’equilibrio ci pensa Massimiliano Allegri.
Marco Pantani, in una storica intervista con Gianni Mura, disse di andare così forte in salita “per abbreviare l’agonia”. Fabio Miretti ora deve accelerare il passo per uscire da questo impasse: il suo allenatore ha ancora fiducia in lui.
Rispondendo alla domanda di Calciomercato.it in conferenza stampa, Massimiliano Allegri ha detto: “Fabio è un ragazzo giovane e ha già giocato 30 partite con la Juventus. È normale che, come tutti i ragazzi giovani, ci sono momenti in cui vanno bene e momenti in cui devono ritrovare l’equilibrio”. Ecco, equilibrio. Questa è la parola chiave. Il tecnico livornese ha una ricetta per ritrovarlo: “Lo raggiungerà giocando, stando fuori, facendo cose buone e meno buone, è così che si cresce”. Tempo, esperienza e capacità di apprendere da ogni situazione.
Tuttavia, Allegri comprende il momento e il macigno che ora abita la mente di Miretti: “È normale che gli girino le scatole a Fabio, perché da quando ha iniziato a giocare ha avuto tante occasioni per fare gol e di risultare molto decisivo, anche se ha fatto comunque delle ottime partite, su questa cosa qui deve migliorare”. In 30 presenze con la Prima Squadra della Juventus, infatti, non è ancora arrivato il gol. Un’emozione che Miretti trattiene in gola da tempo, avendo avuto diverse occasioni per buttare dentro la palla e buttare fuori questa gioia.
La mente, poi, si infila inevitabilmente in un paragone che ora risulta estremamente scomodo: quello con Nicolò Fagioli. L’altro gioiello bianconero, infatti, pur avendo giocato la metà delle partite (15 presenze) ha già segnato 2 reti: quella decisiva contro il Lecce e quella prestigiosa contro l’Inter. Ora Miretti deve uscire dalle sabbie mobili: Allegri gli tende la mano e gli concede ancora grande fiducia. Il ritorno di Paul Pogba in squadra, però, restringerà ancora di più gli spazi e le occasioni a sua disposizione.
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