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Lazio, Sarri show e altro messaggio di mercato. E poi punge i… mental coach

Maurizio Sarri commenta la serata fantastica contro il Milan e una Lazio strepitosa: le parole in conferenza stampa

Lazio-Milan di questa sera è probabilmente la partita più bella da quando Maurizio Sarri è sulla panchina biancoceleste. Una vittoria netta e importante che fa fare un bel balzo ai capitolini, ora al terzo posto a -1 proprio dai rossoneri. L’occasione per la Champions è ghiotta, ora bisognerà gestirla bene.

Lazio-Milan, le parole di Sarri in conferenzaLazio-Milan, le parole di Sarri in conferenza
Maurizio Sarri – calciomercato.it

Il tecnico biancoceleste ha preso la parola in conferenza stampa continuando a battere su un tasto ben preciso: “La vittoria è una conseguenza della disponibilità di tutti i i giocatori verso il collettivo. L’appello lo faccio anche a voi, se vogliamo continuità bisogna avere equilibrio. È una città difficile, a me non importa assolutamente niente di nessuno, ma ho un’età diversa dai giocatori, per loro è più difficile. Tra cinque giorni c’è una partita difficile, la prestazione di stasera non ci garantisce di partire 1-0 con la Fiorentina. Dobbiamo mantenere spirito e adrenalina forti, che è l’aspetto che ci manca per fare un salto di qualità. Mi dà tanto gusto il fatto che ho rivisto soprattutto nel primo tempo tutte le uscite da dietro che avevamo preparato. Io il pubblico lo ringrazio per oggi, ma anche per Reggio Emilia, dove ci hanno fatto giocare in casa”. Poi su cosa è cambiato da Lecce: “Io ho fatto poco, i giocatori tanto. Ho visto una disponibilità a mettersi al servizio della squadra che ho visto raramente da quando faccio l’allenatore”.

Lazio-Milan, Sarri: “Mental coach? E io che ca..o ci sto a fare?”

Poi si torna sulla questione Champions League, con Sarri che ha ribadito come ci siano squadre più attrezzate e forti: “Era un’opinione personale. Ci sono squadre che hanno una grandissima varietà di giocatori offensivi, quando devi cambiare la partita lo fai con giocatori offensivi”.

Maurizio Sarri – calciomercato.it

“Ci sono squadre – continua Sarri – che fanno cambi nel reparto avanzato e hanno giocatori di alto livello. E alcune hanno qualcosa più di noi, ma noi siamo alla ricerca del nostro meglio. Dobbiamo pensare ai nostri difetti, non si possono regalare punti come in certe situazioni e dobbiamo limare questo aspetto”. L’ennesimo messaggio in chiave mercato sul bisogno di un giocatore in più in attacco, soprattutto con un Immobile spesso ai box. Allora la domanda ‘provocatoria’: “Perché non mi faccio regalare un mental coach da Lotito? Perché il 90% dei mental coach sono fasulli. Non mi serve, sennò che ca**o ci sto a fare?” Una risposta in perfetto stile Sarri, che ovviamente suscita le risate della sala stampa”.

Sarri è un fiume in piena e dice la sua anche sulla questione risultatisti e giochisti: “Io questa descrizione non riesco a capirla neanche. Difficile giocare male e vincere, può venire fuori una partita. Se uno fa risultato in continuazione vuol dire che ha certe caratteristiche. A me piace avere la sensazione che la squadra sia padrona del gioco, che si senta in grande sicurezza a palleggiare, fare giocate difficili”. Tante domande per il tecnico della Lazio, che esclama ‘Ma voi non avete fame?’ Ma la serata è speciale: “Sì, è importante avere un blocco di italiani, all’estero hanno una visione diversa del calcio e possono servire mesi per inserirsi qui. Avere un nucleo di italiani che crea gruppo è importante. Ne ha beneficiato tanto la Juve ad esempio”.

Infine sull’ennesima invenzione di Felipe Anderson come falso nueve, in stile Mertens: “Se sono stato bravo io o loro ad reinventarsi? Uno scarso lo reinventi difficilmente. Io nella necessità sono stato fortunato. Sono sempre state scelte che derivavano da una necessità, quando c’è un bisogno ci si ingegna. Poi ti puoi ingengare, ma uno scarso rimane scarso. Questi sono giocatori forti e sono stati bravi a inventarsi. Ho il 5% di merito per incoscienza, loro il 95% per la tecnica”.

 

Francesco Iucca

Romano, giornalista, dal 2013 inseguo un sogno. Inviato e opinionista tra tv, radio e tanto altro. Roma, Lazio, Nazionale, ma senza limiti. Sempre alla ricerca di 'cosa c'è dietro'. Tengo alla larga quelli che 'Il calcio è solo un gioco'. Amo il tennis, Roger Federer e la musica. Cantante e pianista a tempo perso.

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