L’avvocato Mattia Grassani è intervenuto a Calciomercato.it su Tv Play: le sue parole sul caso Juventus e non solo
L’avvocato Mattia Grassani è intervenuto a Calciomercato.it su Tv Play per parlare del caso Juventus.
“Partiamo dal presupposto che la giustizia sportiva, la giustizia Figc, fa parte di un sistema che si dota di sue regole e di suoi organi, per valutare se il comportamento è conforme o meno all’impianto regolamentare. Non deve stupire che lo standard probatorio in ambito sportivo sia più affievolito rispetto alla giustizia ordinaria. Abbiamo squadre come il Genoa retrocesse dalla A alla C per la famosa vicenda della valigetta, per la quale a livello penale la Cassazione ha assolto tutti i soggetti coinvolti, tranne il presidente del Genoa di allora. Nel 2006 è accaduta la stessa cosa. Sono due binari che viaggiano paralleli. Il giusto processo in ambito sportivo è sempre rispettato, nell’ambito delle proprie regole. I diritti fondamentali sono da rispettare anche in ambito sportivo. Non griderei allo scandalo. E’ stata sanzionata la Juventus, ma gli altri club, Parma, Empoli, Sampdoria, Pisa, sono stati comunque coinvolti e prosciolti. Ora la Corte deve fornire una spiegazione esaustiva del fatto che a fronte di una richiesta federale di 9 punti ne abbia dato 15 che sono la sanzione più pesante dopo Calciopoli”.
REGOLE PLUSVALENZE – “E’ un tema comune a tutti gli sport. Nella decisione della Corte Federale di Appello di secondo grado di maggio 2022, pur respingendo il ricorso della Procura Figc, era già riportato un caldo invito al legislatore sportivo di normare la materia e di introdurre criteri di valutazione dei giocatori quanto più oggettivi e pre-determinati. Questa norma non c’è ancora. Che il governo possa dare alla luce un provvedimento che regolamenti questo mondo delle plusvalenze è notizia meritoria: vedremo poi come l’ordinamento sportivo recepirà quella norma”.
MANOVRA STIPENDI – “Il filone non ancora è stato giudicato dalla Procura Federale. Vedremo prima se la Procura riterrà che ci sia materia per andare a giudizio. Se emergesse una responsabilità da parte dei dirigenti juventini nell’aver fatto formalmente rinunciare ai propri tesserati a 3 mensilità e poi spostate sulla successiva stagione sportiva, è un comportamento anche più grave delle plusvalenze. Altererebbe la proprietà competitiva dei club”.
CALCIATORI – “Se deferimento dovesse esserci, potrebbe riguardare anche i calciatori. Poi sarà il procuratore federale a chiedere sanzioni, ma sarebbero certamente di squalifica e non di ammenda o multa”.
INAMMISSIBILITA’ REVOCAZIONE – “Io rappresentavo Pisa, Genoa e i sei ex consiglieri di amministrazioni del Parma Calcio. L’eccezione è stata fatta perché ritenevamo che nelle 14mila cartelle non vi fosse una pagina che introducesse nel giudizio di revocazione qualcosa di nuovo rispetto a Pisa, Genoa e ex consiglieri del Parma. L’eccezione l’ho fatta nell’interesse di queste parti. Poi se in queste 14mila pagine c’erano o meno elementi nuovi sulla Juventus, la risposta si può già anticipare: secondo me sì. Le carte portavano elementi di novità per la Juventus”.
NOTA 14 APRILE – “Non l’abbiamo chiesta in visione, non l’abbiamo mai avuta. Di questo documento si è parlato nel primo dibattimento non in questo. Quando gli avvocati della Juventus ne hanno parlato, tutti si sono associati a questa richiesta che non ha avuto effetto visto che il documento non è mai stato prodotto”.
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