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Ritorno alla Juventus e inchiesta plusvalenze: parla Marotta

Beppe Marotta ha parlato in una lunga intervista, interrogato anche sulla questione plusvalenze e il ritorno alla Juventus

Il terremoto sulla Juventus ha scosso ovviamente tutto il mondo del calcio. La penalizzazione ha cambiato la classifica, ma si tratta di qualcosa che va oltre la ‘semplice’ classifica, uno scudetto o una qualificazione in Champions. In ballo c’è ovviamente molto di più, anche se intanto – almeno allo stato attuale – per Inter, Milan, Roma, Lazio e Atalanta c’è una concorrente in meno.

Intervista a Marotta sul ritorno alla Juventus e plusvalenze
Marotta – calciomercato.it

Tutto, chiaramente, in attesa del ricorso della Juventus ma anche degli altri filoni d’inchiesta. Intanto le altre due big del Nord non stanno passando dei momenti esaltanti in campo. Il Milan ha preso l’ennesima batosta con la Lazio, l’Inter è caduta in casa con l’Empoli. Ovviamente in casa bianconera si ragiona anche sul futuro, che sarà inevitabilmente legato ai risultati sportivi. Non andare neanche in Europa ridurrebbe ulteriormente la libertà di manovra per la Juve, per cui non si esclude neanche una rivoluzione tecnica. Nella rosa sì, ma anche tra panchina e scrivania. Il futuro di Massimiliano Allegri e Federico Cherubini si deciderà più avanti mentre tra le suggestioni più importanti c’è quello di un grande ritorno. Anzi, due. Il primo è ovviamente quello di Antonio Conte, in scadenza col Tottenham e desideroso di tornare in Italia. L’altro è Beppe Marotta, che in prima persona ne ha parlato in un’intervista.

Dal ritorno alla Juventus alla questione plusvalenze: l’intervista a Marotta

L’attuale ad dell’Inter Giuseppe Marotta ha rilasciato una bella intervista a ‘Il Corriere della Sera’, in cui ha raccontato tutta la sua carriera. Più che altro come è nato e si è formato uno dei dirigenti più importanti e stimati di tutto il calcio italiano e forse europeo.

Intervista a Marotta sul ritorno alla Juventus e plusvalenze
Marotta – calciomercato.it

Dalle elementari alla precocità dirigenziale (a 16 anni era responsabile di un settore giovanile), il rapporto con Galliani, il primo acquisto da dirigente (Michelangelo Rampulla), ma anche il passato alla Juve. E il ‘futuro’. “Per un dirigente che arriva dalla provincia, le grandi squadre, come la Juventus prima e l’Inter ora, rappresentano la realizzazione del sogno di bambino”, dice Marotta. Poi sull’inchiesta plusvalenze scoppiata dopo il suo addio alla Vecchia Signora: “I miei anni in bianconero fanno parte del passato e non posso che avere ricordi positivi. Non entro nel merito del lavoro altrui, penso al mio presente nerazzurro”. Poi Marotta risponde proprio alla domanda sul terremoto in atto a Torino: “Se tornerei in bianconero? Sono contento del percorso fatto. All’Inter mi trovo bene e sono concentrato per contribuire a nuovi successi”.

Ovviamente bocche cucite, un dribbling in piena regola prevedibile. Sta di fatto che da qualche mese circola la voce sul doppio ritorno di Conte e Marotta e in questo calcio non va escluso mai niente. E continua con gli aneddoti e i sogni nel cassetto: “Il mio è quello di accedere in politica da tecnico, senza tessera di partito, per offrire il mio apporto in termini di competenza ed esperienza. A quali trofei sono più legato? Il campionato di B vinto con la Sampdoria, il primo scudetto con la Juventus e il recente con l’Inter”. Il dirigente nerazzurro è un fiume in piena e racconta anche il retroscena col ministro Giorgetti: “Mi ha mandato un messaggio per prendermi in giro e dire che ci avevano soffiato loro Carlos Alcaraz del Racing. Giancarlo è tifoso del Southampton”.

Ma anche altre pillole interessanti: “Il giocatore che mi ha fatto più divertire? Cassano alla Samp: ho accettato la sfida di Garrone di gestire la squadra pur in B. In otto anni l’abbiamo portata ai preliminari di Champions. Ma non dimentico Del Piero, Buffon e Ronaldo. Il più indisciplinato? Vidal, l’uomo dalla doppia vita“.

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