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Juventus, retrocessione in Serie B: “La risposta è duplice”

Juventus penalizzata con 15 punti in classifica: il pensiero in merito ad un eventuale rischio Serie B per i bianconeri

Un’uscita anticipata dalla Champions League, una pesante penalizzazione in classifica di 15 punti e una stagione che per la Juventus sembra essere davvero complicatissima.

Juventus, avvocato Andrianopoli su eventuale rischio Serie B
John Elkann – Calciomercato.it

I bianconeri dovranno essere bravi a risalire la china in campo, ma nel frattempo il nome Juve risuona e scuote le aule dei tribunali. A tal proposito a parlato nel suo intervenuto a Calciomercato.it su TvPlay l’avvocato Francesco Andrianopoli per commentare l’eventuale rischio di serie B per la Juventus nell’ambito dei processi che vedono coinvolto il club bianconero.

Juve, rischio Serie B: l’avvocato spiega le motivazioni

In merito al possibile rischio Serie B, l’avvocato ha sottolineato come “la risposta sia duplice”. Questo perché devono essere considerati diversi criteri.

Juventus, avvocato Andrianopoli su eventuale rischio Serie B
Massimiliano Allegri – Calciomercato.it

“Se guardiamo il criterio adottato dalla Corte in quest’ultima pronuncia, la Juventus rischia seriamente la retrocessione. Se son stati dati 15 punti per questo tipo di violazione figuriamoci per le altre. Se si guarda invece lo storico di tutte le decisioni precedenti in ambito di violazione bilancistica, la risposta dovrebbe essere No, perché la giustizia sportiva storicamente è estremamente leggera in merito a violazioni di questo tipo, anche ben più gravi di quelle di cui stiamo parlando”.

Entra più nello specifico, l’avvocato Andrianopoli spiega le sue motivazioni: “Il termine falso o fraudolento, in ambito bilancistico, ha un significato ben preciso. Si intende falso quando si apposta a bilancio una voce che non esiste, una cosa inventata. Mentre quando metto a bilancio voci valutate male non è falso, è una irregolarità, ma non è reato né illecito. Quello di cui stiamo parlando non sono dati falsi. Quei giocatori magari invece che valere 20 valevano 10. In realtà poi ognuna delle due squadre nel bilancio mette sia la voce positiva che quella negativa della vendita. Non c’è un risultato positivo sul lungo periodo. C’è un problema, e di questo si dovrebbe parlare, del fatto che queste voci finiscono su bilanci diversi e quindi bisognerebbe fare in modo che le squadre di calcio non possano attribuire subito la voce positiva in bilancio e poi spalmare la voce negativa. Si dovrebbe fare in modo che le voci vengano compattate all’interno dello stesso bilancio. Ma è diverso dal dire che sono false”.

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