Jose Mourinho è intervenuto in conferenza stampa, ribandendo quanto successo con Zaniolo ma aggiungendo dei particolari importantissimi
La telenovela in casa Roma è ormai quella relativa a Nicolò Zaniolo. Il giocatore ha comunicato prima della trasferta di La Spezia che non avrebbe partecipato al match e da lì è arrivata la rottura definitiva con i giallorossi. Non con Mourinho, almeno sulla carta, che dopo la gara del ‘Picco’ lo aveva addirittura ‘difeso’ dicendo che se fosse rimasto a gennaio sarebbe stato normalmente a disposizione.
Oggi, nella conferenza prepartita di Napoli-Roma (non ne faceva una da quasi tre mesi), lo Special One ha aggiunto dei particolari decisamente forti e importanti, che fanno presagire a mesi complicatissimi per tutti. “Non posso rispondere sui provvedimenti disciplinari. Purtroppo sembra che ho ragione io. Quello che ho detto dopo la partita con lo Spezia in questo momento sembra che sarà la direzione. Perché dico ‘purtroppo’? Perché – spiega Mourinho – da un mese il giocatore ogni giorno dice che vuole andare via. Dopo la partita di La Spezia ho dato il lunedì libero a tutti e ho detto che martedì sarebbe stato un allenamento facoltativo, ma che saremmo stati tutti a Trigoria noi dello staff. Tutti quelli in panchina con lo Spezia sono venuti tutti ad allenarsi, tanti di quelli che hanno giocato sono venuti per fare recupero, piscina o altro. Io voglio questi giocatori voglio, di squadra, coinvolti con squadra e compagni, chi ragiona sul fatto che si possa avere bisogno di loro prima o dopo“.
E qui il confronto impietoso e l’ennesima stoccata a Zaniolo: “Quando un giocatore dice, non solo all’allenatore ma anche ai compagni e la società, ‘io non voglio giocare nella Roma‘, ‘non voglio vestire la maglia della Roma e allenarmi con il gruppo’, allora dico purtroppo. Perché la condizione ideale è che lui sia felice. Ho avuto questa sensazione, che mi aspettavo Nicolò qui il primo febbraio e ora ti dico che purtroppo è quello che succederà. Sui dettagli non spetta a me parlarne. Una volta in più lui non sarà a disposizione, il focus sarà la partita di Napoli e i giocatori che vogliono lottare per il club e i tifosi, e in questa dinamica Nicolò non fa parte del progetto Napoli”.
Poi sul Napoli e la partita del ‘Maradona’ di domani: “Spero di non essre mal interpretato, però complimenti al Napoli per lo scudetto. Lo hanno vinto, è loro. Sono i più forti, hanno un buon allenatore, ottimi giocatori, un ottimo mercato con un lavoro fantastico. Sono arrivati a 12 punti sul secondo e 13 sull’Inter che poteva pensare di rimontare. Per la poca consistenza dell’Inter e del Milan, non c’è neanche la sensazione che possano fare 6-7 vittorie di fila. Noi andremo per vincere, non per festeggiare il loro scudetto. Però complimenti al Napoli, all’allenatore, lo hanno vinto meritatamente”.
Poi sul suo futuro, se dipenderà e quanto dalla possibilità della Roma di investire sul mercato: “Capisco la tua domanda, ma è una domanda che dovrà farmi la società. Io magari quando ero più giovane ero capace di discutere con voi stampa di cose interne. La maturità aiuta a essere equilibrato, non dico più etico, ma più uomo di società e meno egocentrico. Però è una domanda che mi dovrà fare la società quando penseranno di dovermela fare”.
La Roma si è indebolita in questo mercato? “Intanto vi faccio un regalo e vi dico chi giocherà domani: Rui Patrizio, Mancini, Smalling, Ibanez, Zalewski, Cristante, Matic, Pellegrini, Spinazzola, Dybala, Abraham. Se si definirà la situazione di Shomurodov (allo Spezia, ndc) avremo un giocatore in meno, un ragazzo fantastico che ha lavorato tanto. Se va bene questa situazione in prestito per sei mesi è qualcosa di cui lui ha bisogno, che merita. Ci fa un po’ di tristezza perché è uno dei nostri che va via, ma magari torna. Se avremo uno in meno e nessuno che arriva, è ovvio che avremo un’opzione in meno. Però è così. Se mi aspettavo qualcosa di più dal mercato? No, perché la situazione del FFP è chiara. Anzi, ora avremo ancora più difficoltà”. Poi su Karsdorp e la possibilità di reintegro: “Starà fuori fino a che vuole stare fuori. Gli basta poco per tornare. Ora ha qualche problema fisico, ma lui si è sempre allenato normalmente con la squadra. Qualcuno in questo processo è stato bugiardo, lasciando un’immagine negativa di un allenatore e un club che non meritavano. Dipende solo da lui”.
Mourinho svela anche un retroscena su uno dei pilastri del Napoli di Spalletti: “Tanti bravi, anche uno loro che volevo al Tottenham. Costava 10 milioni ma il Tottenham non poteva spendere soldi, adesso sì. Il ragazzo è Kim. Ha grandissimi giocatori il Napoli però per me come Dybala no”. Su Wijnaldum: “Il tempo aiuta anche se non si allena con la squadra in modo competitivo. Inizia a fare delle cose in gruppo, ogni 15 giorni deve capire la situazione. Il tempo passa e lui si avvicina al ritorno. Difficile dire quando, non lo so però tutto va in una direzione positiva. Non ci sono ritardi e lavora molto bene”.
Si è tornato a parlare pure di un ritorno di Mou in Premier League: “Sul mio futuro non lo so. Qualcuno dice che voglio la Premier. José non vuole niente, sono sempre stato tranquillo nel mio posto. Voglio vivere giorno dopo giorno quando la società decide di parlare con me io sono qua. Dormo sempre qua e non parlo di queste cose con voi. Io sono qui e penso solo alla Roma. Non penso al mio futuro. Smalling? E’ una cosa personale che deve risolvere col club. Lui vuole rimanere. La società capisce la sua importanza e la sua professionalità e il suo rendimento nelle ultime stagioni. Gioca sempre senza problemi. La mia convinzione è che si possa trovare un accordo. La Roma ha bisogno di Smalling e per lui non vedo un altro posto dove possa essere felice per il suo status. Penso che si arriverà a una conclusione buona”.
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