Il noto agente ha spiegato quelli che sono i rapporti tra il mondo dei procuratori e il presidente Gianni Infantino
Alla vigilia della chiusura del calciomercato in Italia e nei principali campionati in Europa, sono numerosi gli agenti che in queste ultime ore stanno operando nelle due sedi principali localizzate allo Sheraton di Milano e all’Hilton di Roma.
Proprio dalla Capitale questo pomeriggio è intervenuto in diretta sui canali di Calciomercato.it in onda su TV Play il famosissimo agente Jonathan Barnett, procuratore – tra gli altri – di calciatori di livello mondiale del calibro di Grealish e Camavinga e in passato anche di Gareth Bale. Da Szczesny passando per Kalulu e Amrabat, sono diversi anche in Italia in calciatori rappresentati dalla sua importante agenzia.
In un mercato povero di movimenti per quanto concerne il campionato italiano, con Barnett si è discusso soprattutto dei rapporti che intercorrono tra il mondo dei procuratori e la Fifa, rappresentata dal presidente Infantino. A tal proposito l’agente ha risposto: “Non c’è niente da condividere con Gianni Infantino, non c’è niente di cui discutere con la Fifa. Non ci sono rapporti tra grandi agenti internazionali e la Fifa”.
Jonathan Barnett apre al dialogo con la Fifa: “Più volte abbiamo chiesto un confronto”
Dinnanzi alla chiusura netta da parte della Fifa rispetto alle esigenze delle agenzie sportive, non sembra esserci margine di apertura.
Barnett ha infatti spiegato in diretta che i tentativi fatti nei confronti della Fifa sono andati a vuoto negli ultimi tempi: “Le porte sono aperte per la Fifa e per Gianni Infantino. Più volte abbiamo chiesto un confronto per discutere e creare un percorso condiviso, ma non c’è stata una vera e propria apertura al mondo degli agenti”.
In chiusura, invece, l’agente di fama mondiale ha commentato il momento vissuto dal calcio italiano, contraddistinto da una crisi economica profonda e da un più generale ridimensionamento sportivo da parte dei club rispetto alla fortissima concorrenza in Europa: “L’Italia può tornare ad essere più forte, vedo molto calcio italiano e mi piace. Ci sono dei percorsi di crescita che possono essere assolutamente intrapresi”.