La crisi nera dei rossoneri porta il tecnico campione d’Italia nel mirino della critica e dei tifosi
Stefano Pioli è blindato. Paolo Maldini dopo il disastro dell’Olimpico ci ha messo la faccia, spiegando che il tecnico campione d’Italia non è mai stato in discussione. Impensabile farlo dopo quanto fatto in questi anni. La dirigenza rossonera non ha certo la memoria corta e ha deciso così di sostenere completamente mister Pioli.
Lo scudetto, che a fine stagione verrà scucito dalla maglia, è lì a ricordare il miracolo compiuto dal Milan e dal suo allenatore, che ora però è chiamato a compiere una nuova magia per risollevare una squadra ormai in frantumi.
Domenica è arrivata l’ennesima umiliazione, contro il Sassuolo che ha preso a pallate Tonali e compagni. Il tecnico ha cambiato un po’ le carte, mettendo in campo volti nuovi e prendendo scelte forti come quella di lasciare Leao in panchina. Decisioni che però sono riuscite addirittura a peggiorare la situazione.
Inevitabili, ancora una volta, così le critiche ad un allenatore che ha perso la bussola. San Siro, stracolmo come sempre, come raccontato su queste pagine, ha cantato Pioli is on fire prima dell’inizio della gara, poi sono arrivati i fischi per tutti. Fischi che la Curva Sud ha provato a coprire con i cori. Gli ultras non abbandonano Pioli e i suoi uomini e non lo fanno nemmeno Maldini, Massara e Furlani, che dopo la conferenza post gara contro il Sassuolo, hanno avuto un confronto, ritenuto costruttivo per uscire il prima possibile dalla crisi. È stata dunque affidata a Stefano Pioli la rinascita del Milan.
Il mister è finalmente pronto a cambiare e già domenica capiremo se la squadra ha davvero voglia di reagire per prendersi un piazzamento in Champions League, vitale per continuare a crescere.
Milan-Pioli, il contratto è lungo ma c’è chi pensa al suo erede
Pioli, come detto, è blindato ed il contratto ricco fino al 2025, da più di 4 milioni netti a stagione, firmato lo scorso 31 ottobre, non lasciava alcun dubbio.
Qualche malumore però, come è ovvio che sia, inizia ad affiorare. A San Siro sono arrivati i fischi che non si sentivano da anni e sui social i tifosi sono sempre più critici. Così è facile leggere in giro i nomi dei primi possibili sostituti di Pioli.
La linea più seguita è quella straniera: in tanti suggeriscono Luis Enrique, che per stile di gioco si sposa con il credo tattico del Milan. È reduce da un Mondiale negativo ma è pronto a ripartire. Il suo stipendio non è esagerato come potrebbe essere quello di Klopp. L’avventura del tedesco al Liverpool appare al capolinea e il suo stile ha conquistato i tifosi del Milan, ormai da tempo ma è stata la doppia sfida dello scorso anno in Europa a certificare il feeling. Klopp iiù di Tuchel, che non scalda molto il tifoso ma che è libero dopo l’avventura conclusa col Chelsea.
Gli amanti del rischio, del calcio sudamericano e anche un po’ sognatori, invece, punterebbero ad occhi chiusi su Marcelo Gallardo, che ha entusiasmato al River Plate. Infine c’è anche un italiano, anche lui promotore del bel giuoco, come da tradizione rossonera, che si sta facendo le ossa in Inghilterra, al Brighton, quel Roberto De Zerbi, che in molti considerano un predestinato. Sono idee, più o meno credibili, di tifosi rossoneri, che hanno una paura immensa che il Milan di Pioli non esista più ma la loro speranza è che già domenica il Diavolo possa tornare in paradiso. Ma toccherà al tecnico di Parma dar loro le chiavi giuste.