Il governo scende in campo per la questione plusvalenze: le contromosse per limitare gli scambi spiegate in diretta
Sono giorni e settimane importanti per tutto il calcio italiano, non solo sul campo. Mentre la Serie A si sfida sul rettangolo di gioco tra scudetto e (soprattutto) Champions e salvezza, nello sport si sta giocando forse la partita più importante per il futuro.
La vicenda Juventus ha aperto il vaso di Pandora, con l’inchiesta Prisma e la penalizzazione per le plusvalenze che ha acceso potentemente i riflettori su determinate situazioni. Nella difesa del club bianconero c’era anche la questione relativa all’assenza di normative precise su questo tema. In soldoni: non si può violare una norma che non esiste. Nei giorni scorsi il governo aveva così annunciato delle misure ad hoc, il bisogno di legiferare sul tema. E così sarà a breve, visto che le intenzioni sono ormai note. Nel frattempo il ministro dello Sport Abodi pochi giorni fa aveva parlato così: “Quello che sta succedendo è molto di più di una partita di calcio. Certe cose non si fanno da soli”. In sostanza Abodi ha suffragato la possibilità che ci siano altre società penalizzate. Dichiarazioni in ogni caso significative.
Ma oltre che significative, le parole di Abodi sono state giudicate fuori luogo da Lorenzo Vendemiale. Il giornalista de ‘Il Fatto Quotidiano’, è intervenuto ai microfoni di calciomercato.it in onda su TvPlay, parlando del caso plusvalenze.
Ma anche appunto di questa uscita del ministro: “Voglio sperare siano solo parole a sproposito e lo credo anche, mi riferisco sia ad Abodi che a Salvini. Magari un ministro deve dire due cose di meno e farne una in più”. Il riferimento è anche alle parole di Salvini: “Solo con la Juve si è entrati a gamba tesa, strano. O il sistema è strabico o la Juve dà fastidio”. Vendemiale ha poi spiegato anche i provvedimenti che il governo ha intenzione di prendere sul tema: “Si prova a incidere sulla tassazione a cui è soggetta la plusvalenza. Non si può vietare la plusvalenza. Il governo aumenta la tassazione sulla plusvalenza e, se non c’è passaggio di denaro, questa tassazione va pagata tutta subito, rendendola meno conveniente“.
Questo, continua il giornalista, vale meno per le grosse operazioni, più per quelle inferiori. E questo può scoraggiare i club più piccoli in questo senso, ovvero ricorrere alle plusvalenze per sistemare i conti. Perché “le tasse sono soldi veri da pagare”. Non solo, dal momento che il governo ha intenzione che – per beneficiare della tassazione diluita – il calciatore debba essere ‘posseduto’ da tre anni. L’obiettivo è appunto evitare e disincentivare agli scambi di ‘figurine’.
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