Il derby con l’Inter affonda ulteriormente il Milan in crisi nerissima, analisi impietosa sul momento rossonero e di Pioli
Il Milan dello scudetto non c’è più, ora è praticamente ufficiale. I rossoneri si sono avvitati in una crisi di gioco e risultati che in questo momento sembra senza via d’uscita. Oltre un mese senza vittorie, in cui sono arrivate delusioni su delusioni, con una squadra che si è letteralmente sfaldata sotto gli occhi di Pioli e di tutto l’ambiente.
Dalla rocambolesca rimonta subita dalla Roma e costata un 2-2 a margine di una partita che sembrava già vinta, il Milan ha raccolto, in cinque gare di campionato, la miseria di due punti con tre sconfitte consecutive, uscendo oltretutto dalla Coppa Italia e venendo spazzato via in Supercoppa dall’Inter. Che ha ripetuto l’opera nel derby di ieri sera, in una gara dal punteggio meno rotondo, ma che ha sancito ulteriormente il momento di gravissima difficoltà. Il tentativo di porre rimedio all’emorragia difensiva con uno schieramento più accorto, da parte dell’allenatore rossonero, con l’esclusione annessa di Leao, non ha pagato per nulla, contribuendo anzi ad accentuare la sensazione di una compagine sfilacciata, senza mordente e che pare aver perso tutte le sue certezze.
Milan senz’anima nel derby, Sacchi attacca Pioli: “Ha commesso un errore in particolare”
Le mosse di Pioli sono state stigmatizzate, in un’intervista alla ‘Gazzetta dello Sport’, da Arrigo Sacchi, che ha criticato duramente le decisioni del tecnico. Decisioni che rischiano, adesso, di complicare ulteriormente il momento già difficilissimo.
“Il Milan non è più una squadra, l’Inter specie nel primo tempo ha giocato con uno sparring partner – ha spiegato – Pioli ha commesso un errore nello schierare la difesa a cinque, sconfessando anni di lavoro. L’allenatore deve essere il primo a essere convinto delle sue idee, è come se avesse detto: mi sono sbagliato. Si è creata confusione e annullata qualsiasi idea di gioco, così non va bene. Il sistema si poteva cambiare anche diversamente, con tre centrocampisti. Il Milan è parso impaurito, persino terrorizzato. E’ arrivato in ritardo su qualsiasi palla, rincorrendo sempre gli avversari”.