Pagelle e tabellino di Hellas Verona-Lazio, match valido per la 21esima giornata di Serie A TIM 2022/23
HELLAS VERONA
Montipò 6: la Lazio crea diverse occasioni, ma di tiri in porta abbastanza pochi.
Magnani 6,5: grande esplosività e reattività, con grande concentrazione non concede campo per la giocata a Zaccagni, gli mette la museruola e non lo molla mai.
Hien 6,5: qualche errore tecnico nel primo tempo, poi però si riprende subito giocando una partita di grande attenzione e mestiere, usando fisico e velocità.
Coppola 6: partita non facile, lui è poco appariscente ma tocca i ‘tasti giusti’, si mette al servizio della squadra e non commette sbavature. Molto preciso e con buona personalità. Dal 79′ Ceccherini sv
Depaoli 6,5: grande esperienza in entrambe le fasi, si sgancia nei momenti giusti e per poco pesca il jolly. Sempre reattivo, anche se a volte viene preso in infilata ma è lucido quando serve.
Tameze 5,5: una nota stonata di questa serata, perché soprattutto nel primo tempo gira troppo a vuoto ma soprattutto commette troppi errori tecnici, in appoggio, anche su palloni abbastanza semplici. Dall’86’ Sulemana
Duda 6: parte bene, con buona intraprendenza, si muove anche con personalità, cerca il pallone. Poi un po’ sparisce.
Doig 6,5: spinta continua sulla sinistra, permette al Verona di stare sempre in pressione, di essere pericoloso quasi in tutte le situazioni. Fondamentale e decisivo.
Ngonge 7: partita completa, perché si presenta con un gran sinistro da fuori, poi non si ferma e continua a macinare. Di testa si inserisce alla grande e fa conquistare un punto d’oro e di prestigio. Dal 68′ Gaich 6: lotta e si cala alla perfezione nel clima partita.
Lazovic 6: primo tempo così così, un po’ avulso dal gioco, poco presente. Poi meglio nel secondo tempo, dove sale in cattedra e prende un palo clamoroso ma soprattutto pennella la punizione del pareggio. Dal 79′ Abildgaard sv
Lasagna 5,5: partita complicata, qualche lancio in avanti dove può far valere la sua velocità ma poca roba. Si sacrifica e lotta, alla fine questo serviva anche se dal punto di vista conclusivo zero carbonella.
All.: Marco Zaffaroni 6,5: il Verona gioca una partita a tutto tondo, pressing forsennato e qualità nell’uscita e nelle triangolazioni per evadere la pressione della Lazio. È una squadra determinata, viva, pimpante, che sfrutta tutte le armi a sua disposizione e per occasioni quasi meriterebbe di vincerla. Così la salvezza è possibile.
LAZIO
Provedel 6,5: un paio di brividi, uno su una respinta e l’altro su un passaggio rasoterra quasi killer. Super su Depaoli, sul gol non può assolutamente niente. Nega un gol quasi fatto anche a Doig.
Marusic 6: solita partita di lucidità e precisione sulle chiusure ma anche nelle uscite col pallone. Reattivo e carico anche fisicamente, ci mette un po’ tutto dentro. Garanzia.
Casale 5,5: meno sicuro rispetto al solito, sbagia qualche posizionamento e marcatura. Anche sul gol di Ngonge dovrebbe comandare nella sua zona, ma è lì – in coabitazione con Immobile – che arriva la capocciata vincente.
Romagnoli 6,5: la difesa della Lazio si regge sul suo numero 13, costantemente impegnato e in anticipo e nelle continue uscite per accorciare sugli avversari e provare a troncare sul nascere le triangolazioni del Verona sulla trequarti.
Hysaj 6: fagocitato dal ritmo e l’intensità della partita. Poco incisivo in entrambe le fasi, va parecchio in difficoltà. Non soffre nel secondo tempo e si propone più di una volta.
Milinkovic 6,5: primo tempo positivo, in cui è sempre nel vivo del gioco, coinvolto e protagonista. Mette Immobile davanti al portiere, niente leziosismi e pochissimi palloni persi. Svetta e domina sulle spizzate. Finalmente. Però non basta.
Cataldi 6,5: nel primo tempo è preziosissimo, recupera una quantità industriale di palloni con intelligenza e senso tattico, ripartendo pure con lucidità e velocità. L’assist per il gol di Pedro un po’ casuale, ma poco importa. Il migliore della Lazio, stupisce la sostituzione di Sarri che probabilmente voelva farlo rifiatare. Dal 59′ Vecino 6: entra bene stavolta, con dinamismo e precisione. Serviva magari che riempisse di più l’area uno tra lui e Milinkovic.
Luis Alberto 5: nel primo tempo fa parecchia fatica, praticamente corre e basta ma perché la partita si mette su altri binari a lui poco congeniali. Si sacrifica, mette qualità quando serve. Male il secondo tempo.
Pedro 6: fino al gol era stato praticamente il peggiore della Lazio. Tanti errori, in appoggio e non solo, non da lui, un gol sprecato col pallone mandato alle stelle. Poi però si ricorda di essere un campione e si inventa un gol da antologia. Nella ripresa ripiomba negli errori ingenui e concede una punizione senza senso da cui nasce l’1-1 del Verona.
Immobile 5: non è ancora il vero Immobile, si vede. Tanti errori tecnici, scelte sbagliate, occasioni sprecate. Alla Lazio serve in fretta che torni al top dopo un infortunio complicato. Gli manca esplosività. Dal 68′ Felipe Anderson 5,5: anche lui troppi troppi errori, appoggi di prima poco logici e affrettati, quasi superficiali.
Zaccagni 5,5: forse un po’ stanco, ci sta. Però la realtà è che non si vede quasi mai, i tentativi di uno contro uno si contano sulle dita di una mano. E avanzano pure. Stasera male.
All.: Maurizio Sarri 5: la squadra è stanca, probabilmente è questo il nodo principale di una partita abbastanza positiva dal punto di vista dell’atteggiamento e della manovra, della rapidità di giro palla. Il problema è che le maglie a centrocampo sono larghissime, poi troppi errori tecnici negli ultimi 20-25 metri di campo. Immobile è ancora in ritardo, Felipe Anderson non era al meglio, metti i tanti sbagli e il flop è servito. Meglio un punto che zero, ma è il secondo pari consecutivo contro squadre lontanissime in classifica. Secondo tempo dominato, ma di concretezza poca. Così diventa difficile. Anche se sembra assurdo che gli sia arrivato un terzino e non un attaccante. Però resta da chiarire perché solo due cambi, con Lazzari in panchina.
Arbitro: Giovanni Ayroldi 5: non benissimo. Nel primo tempo manca un giallo a Hien, sbaglia più di qualche decisione, a volte poco logica. Su Lasagna sembrava esserci più rigore che no, perché Marusic prende tutto e poi anche la palla. Certo, poi bisognava verificare la posizione ma l’impressione è che ci fosse il penalty. In generale non dà mai la sensazione di essere in controllo.
Marcatori: 45′ Pedro (L), 51′ Ngonge (V)
Ammoniti: Duda (V), Zaccagni (L), Magnani (V), Hien (V), Depaoli (V)
HELLAS VERONA (3-4-2-1): Montipò; Magnani, Hien, Coppola; Depaoli, Tameze, Duda, Doig; Ngonge, Lazovic; Lasagna.
A disp.: Berardi, Perilli, Zeefuik, Ceccherini, Cabal, Terracciano, Abildgaard, Sulemana, Verdi, Braaf, Kallon, Gaich.
All.: Marco Zaffaroni
LAZIO (4-3-3): Provedel; Marusic, Casale, Romagnoli, Hysaj; Milinkovic, Cataldi, Luis Alberto; Pedro, Immobile, Zaccagni.
A disp.: Maximiano, Adamonis, Lazzari, Patric, Pellegrini, Gila, Marcos Antonio, Basic, Vecino, Felipe Anderson, Cancellieri, Romero.
All.: Maurizio Sarri
Arbitro: Giovanni Ayroldi
Assistenti: Costanzo – Passeri
IV ufficiale: Giua
V.A.R.: Banti
A.V.A.R.: Longo S.
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