Momento delicato per la squadra rossonera e per uno dei suoi leader, che fatica a dare una mano ai compagni, come in passato
E’ un momento nero per il Milan. La squadra di Stefano Pioli non riesce a rialzarsi e dopo le umilianti sconfitte contro Lazio e Sassuolo è arrivato il ko anche nel derby.
Il tecnico di Parma ha provato a dare una scossa ai suoi uomini. Ha rinnegato se stesso, mettendo in soffitta il 4-2-3-1 e i dettami tattici che hanno permesso al Diavolo di diventare campioni d’Italia. Il Milan ieri è apparso irriconoscibile. E’ sceso in campo con una difesa a cinque, concedendo il pallino del gioco agli avversari. Reparti stretti e squadra bassa, con l’unico obiettivo di non prendere l’ennesima goleada. In avanti così il Milan non è mai stato davvero pericoloso, se non in un paio di circostanze.
Una volta recuperato il pallone, servivano le ripartenze che non sono mai arrivate. Serviva il miglior Theo Hernandez per essere davvero pericolosi in avanti.
Milan, Theo Hernandez spento: il momento è complicato
Il francese, però, ha giocato ancora una volta al piccolo trotto. Il modulo, teoricamente, avrebbe dovuto favorirlo, ma praticamente mai è riuscito ad accendere il turbo. Anche ieri, dunque, non si è visto quel calciatore capace di saltare tutto e tutti, partendo palla al piede.
Dal Mondiale Theo Hernandez è apparso appannato e mai con la giusta gamba per poter fare la differenza. E’ intristito e sembra mancargli pure quella garra che lo ha portato ad essere antipatico ai suoi avversari. La punizione calciata alta nel secondo tempo è un po’ la sintesi perfetta del suo momento. Mai del tutto sul pezzo, mai totalmente concentrato, mai del tutto convinto. Theo Hernandez, un po’ come Olivier Giroud, è rimasto in Qatar, in quella finale persa contro l’Argentina. Il francese ha le pile scariche sia fisicamente che mentalmente.
Pioli, però, è deciso a continuare a puntare sulla difesa tre. Un modulo, come detto, che potrà dare una mano ad Hernandez, che ieri comunque, non si è reso protagonista di svarioni difensivi, come successo contro il Sassuolo.
Theo Hernandez è uno dei leader della squadra, è uno dei capitani del Milan campione d’Italia. Ieri, però, dopo l’uscita dal campo di gioco di Calabria, la fascia è passata al braccio di Simon Kjaer, attraverso le mani di Kalulu, nonostante secondo la distinta il vice capitano fosse il francese. Sui social lo hanno fatto notare in molti ma si è trattato solo di un misunderstanding, nessun caso, nessuna polemica. E’ il francese il vice-capitano, nessuno declassamento. Il danese quando ha lasciato il campo all’86’ ha ceduto, infatti, la fascia proprio ad Hernandez.
Il francese, infine, sta vivendo un momento delicato anche fuori dal campo e non è un dettaglio da poco. E’ di qualche giorno fa lo sfogo di Zoe Cristofoli, che non ha ancora superato il trauma della rapina subita ad ottobre, quando dei malviventi hanno fatto irruzione in casa, usando la forza. Il racconto della modella, che si trovava con il figlio senza il giocatore, sui social mette davvero i brividi. Zoe chiede giustizia, una giustizia che dopo mesi non ha ancora avuto. Per Hernandez non è davvero un momento facile a tuttotondo.