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AIA, Rocchi candidato unico: con un rischio per il futuro | ESCLUSIVO

Rocchi, attuale designatore arbitrale della Serie A e B è pronto a raccogliere l’eredità di Trentalange: possibile candidato unico

Gli scandali hanno segnato la breve esperienza di Alfredo Trentalange come presidente dell’Associazione Italiana Arbitri. L’ex fischietto di Torino, travolto dal caso D’Onofrio, per evitare il commissariamento, ha rassegnato le proprie dimissioni il 18 dicembre scorso.

Trentalange ha lasciato l'AIA dopo lo scandalo D'Onofrio
Gravina con Rocchi e Trentalange – Calciomercato.it

Da lì, l’AIA ha dovuto aprire il percorso per la ricerca di un sostituto. In una grande associazione, ovviamente, ci sono almeno due correnti. In quella arbitrale, quella attualmente al potere ha pensato a diversi nomi, tra cui quello della Senesi. Ci sono state lunghe riflessioni, la paura di perdere posizioni importanti, la necessità di unire l’Associazione in un momento delicatissimo.

Ed ecco che arriva la soluzione che potrebbe mettere tutti d’accordo. Perché la figura di Gianluca Rocchi, attuale designatore della Serie A e B, l’uomo con uno spessore internazionale indiscutibile diventerebbe anche difficile da contrastare. Anche per un’opposizione interna che vorrebbe far valere le ragioni di un dissenso ad un gruppo che ha condotto l’Associazione al caso D’Onofrio.

Rocchi, il candidato con l’avallo della Figc

Calciomercato.it è entrata in contatto con fonti interne che confermano come, in queste ore, la candidatura di Rocchi potrebbe esser ufficializzata. Ed in esclusiva, possiamo prospettare uno scenario nel quale Rocchi non sarà neppure costretto a fare campagna elettorale. Serve compattezza in un momento del genere.

Rocchi può diventare il nuovo presidente dell'AIA
Gianluca Rocchi – Calciomercato.it

L’ eventuale (e probabile) elezione di Rocchi porta, però, quegli interrogativi che accompagnano l’AIA da tempo. Non è un mistero che Rocchi abbia il placet della Figc, è uomo stimato e tanto dal Presidente Gravina e dai potenti vertici federali. Lecito chiedersi se nel 2023 ed oltre, l’AIA dovrà esser ancora assoggettata a chi organizza i campionati. Da tempo si parla del tema dell’autonomia della classe arbitrale. Anche di scindere l’AIA dalla Figc. Di renderla un’associazione di diritto privato autonoma che possa dotarsi dei migliori professionisti per offrire performance di livello sempre più alto in un calcio che va sempre più veloce.

Inoltre, quale sarà la squadra di Rocchi? Un uomo di così alto profilo ha il dovere di puntare ad un top team, dando spazio a tutte le anime dell’associazione, facendo della trasparenza il faro della sua gestione. I recenti scandali non ammettono altri passi falsi. Si parla da tempo dell’introduzione di manager esterni, lontani dalle logiche di potere dell’AIA: Rocchi avrà la forza di introdurre questa novità?

C’è il tema, poi, degli organi tecnici. Ovvero coloro i quali giudicano gli arbitri. Ogni gara diretta da un arbitro vede la presenza sugli spalti di un organo tecnico, ovvero di colui che stila una ‘pagella’ a fine partita della prestazione dell’arbitro. L’insieme dei voti a fine stagione (in un meccanismo sempre troppo poco trasparente) determina chi tra gli arbitri viene retrocesso e chi vola in Europa e diventa internazionale. Compito arduo di chi giudica: ad oggi, però, l’organo tecnico non svolge alcun corso per adempiere alla sua funzione in molti casi. Si tratta di nomine ‘politiche’. Pensare ad un super corso, come quello per gli allenatori, diverrebbe fondamentale per evitare nuovi casi e speculazioni.

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