Juventus, il presidente punta il dito contro Fabio Paratici e Andrea Agnelli e parla anche del caso Santoriello
Tra vicende legate al campo e ai tribunali, la Juventus resta sulla bocca di tutti. I bianconeri nel frattempo sono riusciti a rilanciarsi con una bella e convincente vittoria a Salerno: per la squadra di Allegri deve essere un punto di partenza.
E a proposito di tribunali e di caso Santoriello, ha parlato così in diretta a Calciomercato.it su TvPlay l’ex presidente bianconero Giovanni Cobolli Gigli: “Il ministro Abodi ha detto una cosa che condivido. Il principio di responsabilità vale ovunque. Se una persona fa bene il suo mestiere dovrebbe evitare di cadere in battute goliardico/sportive che vengono vissute male dalla tifoseria juventina. Io non ho dubbi che Santoriello abbia fatto bene il suo lavoro. Sarebbe un gesto da signore quello di eliminarsi dal collegio giudicante. Nessuno lo può obbligare. La polemica rischia di crescere nel tempo. Credo che un suo passo a lato possa essere utile per mettere fine alla polemica”.
Cobolli Gigli critico su Agnelli e Paratici
Cobolli Gigli ha parlato anche dell’eventuale penalizzazione e di quella che è stata la presidenza Agnelli: “Io c’ero nel 2006, la famiglia Agnelli non esisteva in quel momento. Andrea Agnelli non era favorevole alla mia presidenza”.
“Quando arrivammo alla prima sentenza di 30 punti e con la retrocessione in Serie B decidemmo di giocarcela e di ribaltare tutto sul campo, avendo come obiettivo quello di rientrare in Serie A aggiunge l’ex presidente – La differenza con adesso è che al momento la Juve si trova penalizzata di 15 punti a metà del campo, cosa che sarebbe molto più grave. All’epoca noi fummo in grado di ricompattare la squadra, determinata a tornare in Serie A in un campionato competitivo con Genoa e Napoli. La Juve di adesso deve cercare che i calciatori non vengano coinvolti o inquinati da tutto quello che possono sentire e ascoltare dai tv e i giornali”.