La Superlega ci riprova: il nuovo progetto per la competizione per club, format rivoluzionato in dieci punti
Due anni fa, il primo vagito di un progetto mirato a scuotere il calcio dalle fondamenta: la tanto discussa Superlega, durata lo spazio di un mattino o poco piĆ¹, prima che la maggior parte dei dodici club fondatori facessero marcia indietro.
Da allora, battaglia legale sempre in corso, per stabilire la liceitĆ del ‘monopolio’ Uefa in ambito calcistico a livello europeo. Si fa strada perĆ² l’interpretazione, a livello giuridico, secondo cui non ci sia la possibilitĆ , da parte dell’organo continentale, di limitare la libera concorrenza dei club. I promotori del progetto Superlega hanno perĆ² parzialmente rivisto le loro posizioni, soprattutto in merito alla questione del ‘merito’ calcistico. E sulla base di questo, hanno ideato un nuovo format che tenga conto della possibilitĆ di libero accesso al nuovo torneo.
La Superlega rilancia la sfida all’Uefa: i punti del decalogo annunciato da Reichart
Il Ceo della Superlega, Reichart, ha reso noto un decalogo che rivede e corregge il format secondo nuovi parametri rispetto a quelli dell’idea iniziale. Non ci saranno, in particolare, posti ‘fissi’ all’interno, e l’accesso sarĆ permesso a un numero di club variabile tra i 60 e gli 80, secondo modalitĆ che saranno da stabilire successivamente.
Ecco nel dettaglio tutti i punti del decalogo:
- Competizione aperta al merito sportivo, senza membri permanenti e con varie divisioni, con accesso tra le 60 e le 80 squadre.
- Convivenza con le competizioni nazionali, nell’ottica di renderle maggiormente competitive.
- Ricerca della sostenibilitĆ economica e previsione di un numero minimo di 14 partite all’anno per i membri partecipanti per garantire introiti di rilievo.
- Numero di partite da concordare per non intasare eccessivamente il calendario e tutelare la salute dei giocatori.
- Competizione governata dai club, con norme finanziarie rigorose.
- L’obiettivo di costituire il torneo piĆ¹ affascinante del mondo.
- Migliorare l’esperienza dei tifosi allo stadio con interventi sulle infrastrutture.
- Sviluppare e finanziare il calcio femminile.
- Contributi di solidarietĆ per i club per un minimo di 400 milioni l’anno.
- Rispetto delle normative dell’Unione Europea.