Ipotesi clamorosa per la panchina del Milan: l’esonero di Pioli ha già una data, in panchina finisce Ibrahimovic
Aria di crisi per il Milan. Sette partite senza vittorie per la squadra di Pioli, sette partite in cui si sono infranti tutti (o quasi) i sogni stagionali. Fuori dalla coppa Italia, persa la Supercoppa contro l’Inter, bis scudetto ormai da archiviare alla voce sogni non realizzati.
Un tracollo quello dei rossoneri che qualche segnale di difficoltà lo avevano dato già prima del Mondiale. Dopo però la crisi è scoppiata in tutta la sua gravità ed ora si va alla ricerca di soluzioni per evitare che la stagione possa essere classificata come fallimentare. Serve la qualificazione in Champions League, con il Milan che al momento è fuori dalle prime quattro posizioni. Serve anche continuare il cammino europeo con la sfida al Tottenham di Conte che potrà rappresentare un indicatore importante di quel che sarà il futuro dei rossoneri.
Un futuro che potrebbe anche essere senza Pioli: nonostante la società continui ad avere fiducia nel tecnico, inevitabilmente i risultati decideranno per la sua panchina e c’è anche una ipotesi suggestiva che potrebbe verificarsi a stagione in corso. Il ribaltone sarebbe clamoroso.
Calciomercato Milan, Pioli via: Ibrahimovic in panchina
A parlarne a Calciomercato.it su TvPlay è Michael Cuomo che prospetta scenari non entusiasmanti per Pioli.
Il tecnico si gioca molto nelle prossime quattro gare: Torino, Tottenham, Monza e Atalanta decideranno il futuro immediato dell’allenatore. Dovessero andare male le partite in campionato e quella in Champions allora la società potrebbe prendere provvedimenti.
“In quel caso sto perdendo di mano la Champions League, allora provo il tutto per tutto e mi affido a Ibrahimovic che, con Abate, può riportare quanto meno l’armonia”. Una scelta estrema che arriverebbe al termine di un periodo che ha visto anche la querelle sul portiere e le critiche a Tatarusanu: “Nel derby il Milan deve ringraziare e chiedere scusa a Tatarusanu perché c’è una scena imbarazzante di cui la società deve chiedere spiegazioni. Non c’entra nulla con il periodo del Milan ed è anche un alibi per nascondere la polvere sotto il tappeto. Il Milan, senza i -15 della Juventus, sarebbe settimo in classifica. E se il Collegio gli ridà i punti? Il Milan è settimo, cosa facciamo? Diventa dura”.