La Lazio continua la corsa Champions League mentre le voci sul futuro di Sarri e Tare portano a una possibile separazione: come stanno le cose
Il futuro della Lazio, come quello di tante altre società, non è ancora così chiaro. Anche se a dir la verità in casa biancoceleste si naviga molto meno a vista rispetto agli altri club che vivono un momento di transizione particolare.
Il calciomercato di gennaio non può aver soddisfatto il mister Maurizio Sarri, su questo pochi dubbi. Ha chiesto a gran voce un attaccante, lo ha fatto pubblicamente nelle conferenze stampa postpartita. Il presidente Lotito prima ha diramato un comunicato in cui annunciava la decisione, da parte di tutti i vertici, di non intervenire sul mercato. Poi però ha preso Luca Pellegrini in prestito dalla Juventus, che allunga in maniera significativa la possibilità di scelta dell’allenatore. Anche se il classe ’99 non ha ancora esordito dal suo arrivo. Il tema mercato è quello che ovviamente più ha la potenzialità di dividere, influenzare le visioni di una parte da quella dell’altra. E che quindi può causare separazioni o divorzi. In queste ore si sta parlando di ‘aut aut’, ovvero di una Lazio che alla fine dovrà scegliere tra Sarri e Tare. E addirittura di un nuovo nome come Giuntoli, indicato dallo stesso mister.
Per fare chiarezza bisogna partire da due presupposti, due fatti incontrovertibili. Sarri ha il contratto in scadenza 2025, Igli Tare a giugno 2023. Viene da sé che al momento la posizione maggiormente in bilico tra le due è quella del ds albanese. Le visioni sono effettivamente abbastanza discordanti su determinati concetti tra i due, ovvio che il mister vorrebbe più risorse e libertà. Poi però ci sono tante cose con cui fare i conti, tradotto: bilanci e cassa che langue.
Una problematica che però, va sottolineato, è propria di tutti i club in Serie A. Nessuno escluso, a parte forse il Napoli che tra l’altro – con il probabile scudetto e la Champions – aquisirà ancora più forza. Al momento, comunque, ci sono zero segnali che Maurizio Sarri possa decidere di andare via dalla Lazio o che lo stesso Lotito lo ringrazi e lo mandi a casa. Il rapporto e la stima restano saldi, i risultati in questo momento sono buoni anche se non ottimi (pesa l’Europa League e i troppi stop in campionato). La Champions è ancora in ballo, per cui non ci sono motivi per pensare a una separazione. Leggermente diverso il discorso per Igli Tare, ma non troppo. Per restare a Formello dovrebbe ovviamente rinnovare, in questi anni ha fallito qualche acquisto di troppo e sicuramente qualche interrogativo c’è stato.
Così come qualche divergenza, che resta però anche abbastanza normale in un ambiente con personalità così forti. Alcuni club lo accoglierebbero volentieri, la federcalcio albanese pure. Ma per ora il suo obiettivo è continuare da ds e il rapporto con Lotito è ancora ottimo. Allo stato attuale, le possibilità che Tare rimanga alla Lazio sono abbastanza buone e l’ultimatum in questione – da una parte come dall’altra – non c’è. Poi certo, nulla è scontato e molto può dipendere anche dai risultati sportivi di questa stagione. Ma la ‘triade’ di Formello ha sicuramente parecchie chances di non spezzarsi. Sarri lo ha detto, è un percorso lungo che arriva in primis attraverso la ricerca di un’identità forte con i giocatori in rosa, aggiungendo poi vari tasselli di volta in volta. Il mezzo, come ha sempre ripetuto, è il lavoro quotidiano e la crescita continua, non è il mercato.
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