Il futuro della Lazio è legato alle cessioni: è molto probabile lo scenario che vede Tare e Lotito costretti ad acquistare almeno 3-4 titolari
La Lazio si prepara alla sfida con l’Atalanta che rappresenta un vero e proprio scontro diretto per la Champions League. La Dea è in un momento non semplice, arriva dal ko in casa del Sassuolo, i biancocelesti dall’ennesimo pareggio contro una ‘piccola’.
Oggi l’allenatore della Lazio è tornato a parlare delle carte da giocarsi per entrare tra le prime quattro, cercando di abbassare le aspettative e soprattutto le pressioni: “Gli obiettivi devono essere credibili, non siamo tra le prime quattro per monte stipendi o fatturato, quindi non abbiamo nessuna responsabilità. Un conto sono gli obiettivi credibili, un altro i sogni“. Sarri insomma fa il pompiere, consapevole però che la crescita della Lazio per l’anno prossimo dipende anche e soprattutto da questo campionato. Ieri vi abbiamo parlato del futuro del mister e di Igli Tare, che dovrebbe rinnovare lasciando intatta la triade completata da Lotito. Dopo una finestra invernale nulla, ad eccezione di Pellegrini arrivato l’ultimo giorno di mercato ma ancora mai in campo, la Lazio è chiamata a un’estate da protagonista. Anzi, a una delle estati più importanti della sua storia recente.
Calciomercato, da Milinkovic-Savic a Immobile: la Lazio non può sbagliare
Il motivo è presto detto. La rosa della Lazio potrebbe subire profondi cambiamenti a causa di addii molto probabili. Il primo è quello di Luis Alberto, da almeno un paio di sessioni desideroso di tornare in Spagna. A quasi 31 anni e un contratto fino al 2025, è sostanzialmente l’ultima occasione per monetizzare in maniera accettabile. La speranza è di incassare una quindicina di milioni, ma intanto verrebbe a mancare già un primo titolare.
Poi c’è Pedro, in scadenza a giugno, il cui rinnovo non è affatto scontato e anche lui pensa al ritorno in Liga. Lotito sta spingendo, ma tutto è ancora in ballo. E va considerato pure che a luglio per lo spagnolo saranno 36 anni e non può giocare 50 partite all’anno, forse neanche 40. Per cui quello dell’esterno d’attacco è un ruolo da coprire, con almeno un’altra pedina, o due. Anche perché Cancellieri e Romero sono parsi ancora acerbi. Al tempo stesso bisogna pensare al vice-Immobile che tanto manca già ora. Ma più che vice, alla Lazio servirebbe uno che possa alternarsi con lui tra i titolari e magari prenderne il posto in tempi relativamente brevi. Il capitano biancoceleste resta inamovibile, un bomber su cui fare cieco affidamento, ma i problemi fisici di quest’anno e i suoi 33 anni impongono questo tipo di ragionamento. E se anche Felipe Anderson (30 anni) fosse il vice-Immobile, a quel punto si scoprirebbe un altro possibile buco sulla fascia destra. Bisognoso di un titolare.
E poi chiaramente la questione Milinkovic-Savic, che resta appeso verosimilmente alla Champions League. Il serbo è in scadenza 2024, vorrebbe fare finalmente il salto in un top club o almeno giocare ogni anno la competizione europea più importante. Più che legittimo. Non ha puntato i piedi e probabilmente non lo farà visto l’amore che lo lega alla Lazio, però se non dovesse arrivare la qualificazione in biancoceleste una sua cessione sarebbe quasi scontata. E Lotito, a un anno dalla scadenza e senza mai aver ricevuto offerte faraoniche ufficiali, dovrebbe necessariamente ‘accontentarsi’. Saremmo nell’ordine dei 40 milioni, che il patron farebbe forse bene ad accettare per non perderlo a zero. A questo punto lo scenario, che ha comunque buone possibilità di concretizzarsi, sarebbe quello di una Lazio con un centrocampo da rifare e un attacco da ristrutturare. In soldoni, dovrebbe acquistare almeno tre titolari, forse quattro. Senza contare che Basic non ha convinto e quindi in caso di offerte potrebbe salutare.
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Almeno la difesa è sistemata, con la possibilità di confermare tutti in blocco – Pellegrini compreso – e non pensarci più. Vero che la Lazio potrebbe avere circa 50-55 milioni incassati dalle cessioni, ma visto il peso dei giocatori che mancherebbero Tare e Lotito non possono assolutamente permettersi di fallire neanche un acquisto. E così può diventare la finestra di mercato più importante degli ultimi anni, da cui dipende inevitabilmente anche il futuro di Sarri.