Il triennio acquisito da Dazn per i diritti televisivi della trasmissione del campionato italiano scadrà con la prossima stagione
In seguito alla bocciatura da parte del Governo sulla proposta formulata nel ‘decreto Milleproroghe’ di estendere da 3 a 5 anni i contratti per l’assegnazione dei diritti televisivi, questa mattina la Lega Serie A si è riunita per discutere l’elaborazione di nuovi possibili scenari.
Per approfondire il tema, questo pomeriggio è intervenuto in diretta su Calciomercato.it in onda su TV Play Manuel Follis. Il giornalista di ‘Milano e Finanza’ ha commentato innanzitutto la possibilità di assistere all’inserimento di un nuovo competitor, oltre ai soliti ‘Dazn’ e ‘Sky’: “Si tratta di Amazon prime, che sia interessato è un segreto di pulcinella, ma fa proprio parte della strategia della casa madre. Dovesse succedere una cosa del genere non c’è attualmente un manager italiano per una cosa del genere, penso sia una direttiva di Amazon Europe o addirittura della casa madre. Si potrebbe parlare a lungo della strategia dei servizi di streaming, per quanto riguarda Amazon hanno voglia di entrare nello sport”.
Qualora il colosso di Jeff Bezos dovesse realmente sbarcare nel campionato italiano, non si esclude una politica particolarmente vantaggiosa sui costi degli abbonamenti: “Stante la policy attuale dovrebbe essere gratis nell’abbonamento attuale, ma non si può escludere che, per aumentare la reddittività ci siano poi dei pacchetti aggiuntivi. Mia idea personale potrebbe subentrare inizialmente gratis, vedere la risposta e poi decidere di strutturare un pacchetto ad hoc, ma non sono il responsabile italiano”.
Diritti tv Serie A, Dazn verso l’addio: “Non rinnoverà”
Follis ha poi spiegato che gli attuali problemi della Juventus potrebbero incidere sull’assegnazione dei diritti televisivi del campionato italiano.
Questo il parere dell’esperto: “I problemi della Juventus incidono tanto, è un calcolo difficile capire il quanto, ma sicuramente incide. L’emendamento Lotito che in questo momento esiste, visto che il Governo ha parlato di un modo per toglierlo, ma ha le gambe corte perché di fatto è DAZN che non rinnoverà perché non vuole più fare la Serie A a questi prezzi. Paga 940 milioni all’anno, circa 200 li paga TIM e un’altra ancora li dà Sky, una settantina. Basti vedere cosa sta succedendo con la gara per la Champions. A questi prezzi non partecipa nessuno con qualunque concorrente, che sia DAZN o che sia Sky”.