Dan Petrescu è tornato in Italia, per affrontare la Lazio: il tecnico del Cluj non dispera per lo 0-1, nonostante la differenza enorme
Il Cluj di Dan Petrescu non riesce nell’impresa di sbancare l’Olimpico, nonostante la superiorità numerica per circa 80 minuti di gioco contro la Lazio. Troppa la qualità dei biancocelesti, come riconosciuto dal tecnico che in Italia è stato anche da calciatore, nel Foggia di Zeman.
Il tecnico del Cluj, che ha parlato sia in romeno che in italiano, non usa mezzi termini ed è consapevole della differenza tra le due squadre: “Anche se fossimo rimasti in nove non sarebbe cambiato niente, perché c’è una differenza notevole di valore. Non abbiamo avuto tante occasioni per fare male, il valore va riconosciuto. Abbiamo fallito un’occasione nel primo tempo, invece Immobile dimostra sempre il suo valore. Avevamo bisogno di un centrocampista con più iniziativa offensiva, ma stiamo parlando anche di un valore economico diverso. Milinkovic vale tantissimi soldi, i 100 milioni o quanti ne chiede la Lazio. Io non ho nulla da rimproverare ai miei giocatori, ci vuole un po’ di realismo in questo momento nel calcio romeno”.
Nonostante questo, però, Petrescu non demorde anche se si dimostra piuttosto fatalista più che per reale convinzione di potercela fare in vista del ritorno: “Sono favoriti, certo, però il calcio è calcio e la vittoria è ancora possibile per noi. Il problema sta nel fatto che tra due giorni, non tre ma due, abbiamo un’altra partita molto importante”. Sull’espulsione, che tanto ha fatto arrabbiare Sarri, invece dribbla così: “Se un arbitro inglese fischia il rosso allora vuol dire che c’è. Loro non ne danno spesso, vuol dire che era rosso, dalla panchina non si è visto. Se lui l’ha dato era rosso al 100%“.
Petrescu poi scherza sul fattore coraggio della propria squadra: “Se avessi giocato io avremmo avuto coraggio, ma non ho giocato. Ho sempre giocato col 4-4-2, se giochi così il coraggio allora c’è, altrimenti avremmo giocato a cinque dietro. Lo abbiamo avuto dall’inizio, ma il coraggio nel calcio non basta”. E il retroscena su Sarri e il colloquio a fine partite: “Mi ha chiesto come è il tempo, se fa freddo o no. Mi ha ricordato che Zola, suo ex vice, ha giocato con me (al Chelsea, ndc), gli ho detto che me lo ricordavo. È un grande allenatore, per me sta facendo molto bene. Se devo cambiare qualcosa in vista del ritorno? Nelle ultime tre partite sono arrivate tre sconfitte, non penso ora a cambiamenti, giochiamo con quello che abbiamo. L’atteggiamento è giusto, continuiamo così”.
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