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Insieme lontano da Roma: Mourinho e Dybala all’assalto della Champios

Su il sipario e immaginate una scena che potrebbe accendere Parigi e far vacillare il muro d’emozione giallorossa in casa Roma. JM e PD sottobraccio

Manco fossero due innamorati (o forse calcisticamente lo sono). I protagonisti della scena li vorremmo quasi lasciare lì così, prigionieri delle loro iniziali, ma come le più consumate star nel bel mezzo del loro concerto, del brano più atteso, della hit che sarebbe bastata a pagare il costo del biglietto, rivolgiamo il microfono verso di voi e aspettiamo il coro con la faccia soddisfatta di chi sa che lo sapete: José Mourinho e Paulo Dybala, lo Special e la Joya.

Roma: Dybala e Mou al Psg
Dybala e Mourinho – Calciomercato.it

Eh sì, chi se non loro. Uno ha voluto l’altro e i Friedkin e Tiago Pinto glielo hanno portato (in realtà i regali con il fiocco erano due, quello di Gini Wijnaldum si è rotto appena scartato il pacco). L’altro ha detto di voler vincere con la Roma sottolineando che gli piacerebbe continuare ad essere allenato da colui che lo sta facendo adesso.

Nel calcio le somme possono non fare i totali, soprattutto se il tema è il mercato. Ma la storia dice anche che poi invece i totali possono tornare esattamente come in una differenza reti. E allora ecco che l’orizzonte vola con la leggerezza che meritano le intuizioni tra favola e realtà, e unisce Roma con Parigi, le avvicina quel tanto che basti ad entrambi, lo Special e la Joya, per continuare insieme sì, ma al Psg. Può succedere? Se quel “può” non lo si carica di eccessive responsabilità sì, è una ipotesi che i romanisti vorrebbero allontanare come in un incubo. Certo, la coppia parte da posizioni differenti: Mourinho un altro anno di contratto alla Roma lo ha, Dybala a giugno finirà nel dedalo della clausola rescissoria da 20 milioni e della contestuale possibilità da parte della Roma di alzare il suo contratto, cosa che la società giallorossa probabilmente farebbe anche senza che arrivasse l’offerta “liberatoria” per l’argentino.

Dybala – Calciomercato.it

Ma si sa anche che quando Parigi fa la mossa bisogna mettersi in guardia. Perché entrano in gioco soldi fuori concorrenza e fascino calcistico: compreso il fatto di non aver ancora mai lasciato il segno in Europa, che sembra un segno meno ma per uno come Mourinho diventa un segno più poter pensare di diventare il primo a scrivere la storia. Quanto a Dybala, le sirene parigine tornerebbero a suonare quattro anni dopo l’estate del 2019, quando gli uomini di Al Khelaifi si mossero con notevole decisione per lavorare ad un accordo con la Juventus ma alla fine non se ne fece niente: la stessa Juve che due anni e mezzo dopo avrebbe messo in campo una progressiva exit strategy per non rinnovare l’argentino in scadenza. Mettiamoci anche se uscisse Lionel Messi questa traccia potrebbe davvero accendersi e lampeggiare come le piste di atterraggio nella notte. Del rinnovo della Pulce se ne parla, ma una soluzione ancora non c’è. Così come si parla della opzione Mls e Miami per il campione del mondo. Sostituito, a quel punto con un altro eroe di Qatar 2022: peso diverso (Paulo non se ne avrà), ma basta vedere quel che sta facendo alla Roma per capire quando Dybala potrebbe far bene al Psg.

Mourinho – Calciomercato.it

Mourinho “combatte” con Galtier, lo sfidante è lui: ai bookmaker non avrebbe quota con tutto il rispetto che si deve all’ex Nizza. La situazione contrattuale è la stessa di José, ad entrambi manca un anno, solo che la scintilla a Parigi non è scattata e Campos si sarebbe mosso per sondare il suo connazionale. Ora, si sa che Campos è un consulente di peso nelle dinamiche del club parigino (quelli colti lo definirebbero Football Advisor), ma il ds è Antero Henrique, uno (portoghese anche lui) che non si fa esattamente dre cosa deve fare. Che poi fra i due non ci sia sempre identità di vedute è un’altra storia (ed è tale fino ad un certo punto). Così come è un’altra storia ancora che José Mourinho potrebbe mettere tutti d’accordo.

Cala il sipario con lo Special e la Joya sotto braccio: da una parte la Tour Eiffel, dall’altra il Colosseo, una sfida che magicamente – pensate un po’ – sembra evocare certe giornate della nostra vita politica italiana. Quando il sipario è sceso del tutto non si sa che strada avranno preso i due. Fiato sospeso… Ma a giugno si saprà eccome, forse prima.

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