La Juventus impegnata domani pomeriggio in casa dello Spezia nel posticipo di campionato: le dichiarazioni in conferenza stampa di Massimiliano Allegri
La Juventus torna subito in campo dopo le beffa contro il Nantes in Europa League. Domani pomeriggio alle 18 la formazione di Massimiliano Allegri sarà di scena al ‘Picco’ nel posticipo contro lo Spezia.
La ‘Vecchia Signora’ vuole continuare a scalare la classifica in Serie A dopo il -15 della penalizzazione e prepararsi al meglio per la ‘finale secca’ – come l’ha definita Allegri – di giovedì prossimo in Francia. Intanto si addensano nuove nubi sulla conferma in panchina la prossima stagione del tecnico livornese, che per la trasferta in Liguria potrebbe dare spazio ad un turnover ragionato in vista proprio del decisivo impegno europeo della prossima settimana.
Il tecnico bianconero, come di consueto, è intervenuto in conferenza dalla sala stampa dell’Allianz Stadium alla vigilia della sfida contro lo Spezia, che nei giorni scorsi ha cambiato guida tecnica dopo l’esonero di Gotti (in panchina ci sarà Lorieri).
Come si colloca come importanza questa trasferta? “Dobbiamo continuare quello che sono i nostri mini obiettivi. Abbiamo Torino, Udinese e Monza che ha gli stessi nostri punti. Abbiamo battuto la Fiorentina mettendola a 5 punti, ora dobbiamo raggiungere quelle squadre. Spezia è un campo difficile, una squadra che crea molto, come ha fatto sia col Napoli che con l’Atalanta. Lì le partite non finiscono mai, ci vuole una partita giusta con attenzione e determinazione, oltre che buona tecnica”.
Come si può impedire che si pensi già a giovedì? “Abbiamo avuto una settimana di rebound dopo la partita con l’Atalanta, ci siamo dati l’obiettivo di scalare la classifica. A prescindere da cosa è successo e cosa succederà fuori, che ad ora non si sa, dobbiamo lavorare sui punti fatti in campionato altrimenti perdiamo la realtà. Il dato di fatto è che abbiamo fatto 44 punti e su questo dobbiamo lavorare. L’Europa League non è compromessa, non è mai facile vincere in Europa, poi il calcio è strano. Abbiamo avuto occasion importanti, dobbiamo alzare la percentuale realizzativa e ci stiamo lavorando”.
Qualcuno dovrà riposare? “Chi gioca tante partite è abituato. Domani no nsarà disponibile Chiesa, era molto affaticato e stanco. Normale dopo 10 mesi e due partite in quattro giorni. Poi rientrerà e giocherà Perin. Per gli altri dovrò valutare, ma sicuramente ci saranno dei cambi”.
Potrà giocare Kean? “Allora, domani giocheranno Kean, Perin e Rugani. Bonucci sta meglio ma non è pronto. Per gli altri devo valutare”.
La squadra ha un problema con l’Europa? “No, bisogna migliorare la prestazione quando dobbiamo comandare la partita. Dopo l’1-0 abbiamo un po’ rallentato, la circolazione di palla è stata lenta e non siamo stati convinti nel cercare il secondo gol. Poi abbiamo preso gol nell’unica volta in cui sono venuti avanti. Il Nantes è stato bravo, sono rimasti in partita e ci hanno punito alla prima occasione”.
Si aspettava maggiore comprensione dall’ambiente? “Comprensione no. Non bisogna avere bisogno della comprensione, dobbiamo solo fare il meglio perché dobbiamo fare una scalata importante. Perché è importante fare un certo numero di punti, indipendentemente da ciò che succederà fuori. Partita facili non ce ne sono, dovremo fare una grande partita in Francia. E comunque siamo in semifinale di Coppa Italia”.
Un giudizio su Huijsen. “Il ragazzo è molto bravo, ma quest’anno ci sono già 5-6 ragazzi all’interno della prima squadra e sono contento. C’è ancora tutta la stagione. Vedremo poi in estate chi potrà restare in prima squadra e chi dovrà andare a giocare”.
Che effetto le ha fatto diventare nonno? “Sensazione strana, quando ti nasce una figlia è completamente diverso. Sono molto contento però, stanno entrambi bene”.
Sulla Juve da trasferta. “Abbiamo fatto 9 gol in 9 trasferte, per fortuna ne abbiamo fatti 3 a Salerno. Dobbiamo migliorare la percentuale realizzativa, le occasioni le creiamo”.
La Juve fa fatica a reagire all’imprevisto. “Ci abbiamo riflettuto, è più una cosa mentale dove dobbiamo lavorare. All’interno di una stagione non è possibile non prendere mai gol. Quindi quando vai sotto o ti recuperano, bisogna pensare che c’è tutto il tempo di rimetterla a posto. Bisognava avere la tranquillità per andare a trovare di nuovo il gol col Nantes, invece siamo un po’ disequilibrati. Siamo partiti bene, poi abbiamo rallentato e quando abbiamo ripreso siamo andati più forti di quanto fosse necessario. Dobbiamo trovare un equilibrio”.
I suoi sfoghi significano che sta vivendo un momento di nervosismo? “No, assolutamente. È successo che qualcuno fischiasse senza motivo dei giocatori e non è giusto. Non è giusto fischiare qualcuno a prescindere. L’altra sera magari è stata una reazione sbagliata, ma io posso essere criticato su tante cose però sui dati di fatto non bisogna parlare. I numeri sono quelli. Un tema è opinabile, a matematica uno più uno fa due, mai tre. Su quello non si discute. Poi posso accettare che sono scarso, che le mie squadre fanno schifo, accetto tutto. Però sui numeri non si può discutere. Poi vi spiego una cosa. Il ‘corto muso’ era venuto fuori a Ferrara, perché si diceva che la Juve dovesse vincere il campionato con 27mila punti di vantaggio. Io invece ho detto che bastava vincerlo di 1 punto. E quella cosa è stata poi trasformata nelle partite singole. Quindi è un’opinione, ma io non ho detto quella roba lì. È stata camuffata e rigirata come la frittata. Poi io magari mi ci diverto. Mi dispiace quella reazione (nel postpartita di Juve-Nantes su Sky Sport). Io le reazioni non le ho se vengo criticato, perché sono opinioni. Ma sui numeri niente è opinabile, che sia chiaro”.
Se domani dovesse vincere 1-0 non si offende. “No, io spero di vincere 3-0. Anzi già a Salerno avevo detto ai ragazzi ‘cerchiamo di vincere 3-0’. Anche perché ora che sono anche nonno, vorrei veder crescere mio nipote. Ogni partita 1-0… (ride, ndc). Infatti sono andato a trovare mio nipote e aveva un foglio con scritto ‘Nonno, mi raccomando no 1-0!’ Ha capito subito, è sveglio”.
Sente la mancanza di una voce della società? È lei l’unica voce? “No, assolutamente. La società non manca mai, perché comunque la Juventus è la società più forte. I risultati che ha ottenuto la Juve sono arrivati con tanti allenatori e giocatori diversi e io ho sempre detto che i risultati li fanno le grandi società. È la base di cemento armato per fare risultati ed è sempre presente, ora più che mai visto che ci hanno tolto 15 punti. Veronesi ha scritto che in Italia vogliamo far credere che ci hanno rubato la Gioconda e invece non è vero. Ha fatto un paragone carino, è stato molto bravo”.