Cambi e rivoluzione in vista per l’Inter che potrebbe partire proprio dalla panchina. A qualcuno i ritorni piacciono, ad altri no, fatto sta che si parla molto di un ritorno dello Special One a Milano
José Mourinho, un allenatore eclettico. Lo Special One, a differenza di tantissimi allenatori, non fa fede a un solo modulo ma si adatta in base ai giocatori che ha a disposizione. Basti pensare che nel suo biennio all’Inter, l’Inter del Triplete, cambiò modulo ben 3 volte.
Ed è proprio di Mourinho e Inter che nelle ultime ore si parla con insistenza. Perché Mou è quell’allenatore e quella personalità che i nerazzurri cercano, che i nerazzurri vogliono. Non è un mistero che il carattere di Simone Inzaghi rappresenti uno dei tanti limiti che non ha permesso alla sua squadra di vincere lo scudetto l’anno scorso e, con ogni probabilità , anche quest’anno. Neanche a farlo apposta, praticamente 13 anni fa, il 20 febbraio 2010 durante Inter-Sampdoria, Mourinho mostrava quello che è diventato poi uno dei gesti più iconici dell’allenatore: le manette. “Per farmi perdere, devono arrestarmi”, questo era il senso. Una partita brutta, con l’Inter in 9 nel primo tempo. Ma un pubblico in visibilio. Ecco di cosa ha bisogno l’Inter.
Dall’altra parte c’è il problema della minestra riscaldata, che non ha quasi mai prodotto risultati positivi. Ma poi, diciamocelo chiaramente, Mourinho non potrebbe mai fare meglio di quanto fatto nel 2010. Perché nel 2010 fece il massimo che si potesse fare. Ha vinto tutto. Il Triplete.
Ma si sa, nel calcio i ritorni ci sono, e quindi perché Mou non potrebbe tornare su quella panchina che ha tanto amato? E a questo punto, come cambierebbe l’Inter con il portoghese? Ci sono due moduli che lo Special One potrebbe mettere in campo con i giocatori che avrebbe a disposizione. Mou nella sua carriera ha sempre preferito una difesa a 4 con terzini di spinta che salgono verso il centrocampo per far allargare la squadra. Con una difesa a 4 il modulo migliore sarebbe un 4312 con Onana tra i pali, Darmian terzino destro e Dimarco sinistro, con De Vrij e Bastoni centrali di difesa. I tre di centrocampo sarebbero Barella, Brozovic e Calhanoglu con Mkhitaryan trequartista. Le due punte, come adesso, Lautaro e Dzeko o chissà , se l’Inter dovesse trovare un accordo con il Chelsea, Lautaro-Lukaku. O perché no, un centrocampo a rombo con Barella, Brozovic, Asllani e Calhanoglu sulla trequarti.
Con Mou c’è anche l’ipotesi della difesa a 3
Con il Tottenham prima e con la Roma poi, Mourinho ha però sperimentato e usato spesso anche la difesa a 3. Immaginando l’Inter con una difesa a 3, come quella di Inzaghi, Mou potrebbe impostare facilmente un 3412.
Onana in porta. Darmian, De Vrij e Bastoni i tre di difesa. A centrocampo Dumfries, Barella, Brozovic, Dimarco. Calhanoglu trequartista e in attacco Lautaro-Dzeko o, come dicevamo prima, Lautaro-Lukaku.
Ovviamente bisognerà anche vedere come l’Inter si muoverà sul mercato, perché ad aggiungersi alla rosa nerazzurra potrebbe esserci Chris Smalling, che verrebbe sicuramente utilizzato come titolare nei quattro o nei tre di difesa. Per quanto riguarda il centrocampo non è scontata la permanenza di Brozovic e in attacco l’Inter sta cercando di lavorare per portare a Milano Marcus Thuram, in scadenza con il Borussia M’Gladbach e che, come dichiarato dal ds della squadra, lascerà la Germania a giugno.