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Inter-Porto, dal diverbio Onana-Dzeko al parapiglia finale: nervi a fiori di pelle

Terminata la prima frazione di gioco di Inter-Porto: ecco tutti gli episodi più chiacchierati.

Ci si aspettava una partita spigolosa, con interventi al limite giocati sul filo della regolarità. Elementi che non sono affatto mancati nella prima frazione di gioco tra Inter e Porto, chiusa sul risultato di 0-0.

Inter-Porto, dal diverbio Onana-Dzeko al parapiglia finale: nervi a fiori di pelle
Inter-Porto – Calciomercato.it

Ad accendere la contesa è stato il mancato rigore assegnato ai nerazzurri. Al 40′ Darmian riesce ad incunearsi in area di rigore ed anticipa Galeno, il quale non colpisce il pallone ma il piede destro dell’esterno di Inzaghi. Il direttore di gara, il serbo Jovanovic, ha deciso di non assegnare il penalty a favore dell’Inter, non richiamato al VAR. Dopo pochi secondi il Porto aveva provato a riprendere il gioco velocemente, alimentando ancor di più le scintille dei nerazzurri con Otavio e Dimarco che sono andati addirittura al testa contro testa.

Inter-Porto, malinteso Onana-Dzeko: cosa è successo

Si accende un maxi-parapiglia che l’arbitro Jovanovic fa fatica a controllare. Alla fine la situazione ritorna alla normalità con Otavio e Dimarco che se la “cavano” con un cartellino giallo ciascuno.

Inter-Porto, dal diverbio Onana-Dzeko al parapiglia finale: nervi a fiori di pelle
Inter-Porto – Calciomercato.it

Pochi minuti prima dell’episodio incriminato legato alla possibile concessione del rigore per l’Inter, in realtà, si era materializzato un altro episodio da attenzionare. L’atteggiamento di Onana, che ha provato a far ripartire sempre e comunque da dietro l’azione, ha indispettito non poco Edin Dzeko. Quando l’estremo difensore nerazzurro è andato a lamentarsi con il direttore di gara per la mancata concessione di un fallo, Dzeko ha redarguito verbalmente Onana, invitandolo a ritornare in porta. Ovviamente le rispettive prese di posizioni sono da relegare nell’alveo delle mere azioni di campo. L’Inter dovrà essere brava a resettare quanto successo per confezionare un secondo tempo all’altezza. Sbloccare il risultato, del resto, contribuirebbe a dare maggiore tranquillità a tutto l’ambiente.

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