L’allenatore che tanto bene sta facendo alla guida del Napoli era stato vicino alla firma con il club bianconero
Confermando lo straripante stato di forma mostrato in lungo e largo in campionato, ieri sera il Napoli di Luciano Spalletti ha dato ennesima dimostrazione di forza sul campo dell’Eintracht Francoforte, vincendo l’andata degli ottavi di Champions League con due reti di scarto.
Una gara che ha esaltato il giornalista Paolo De Paola, intervenuto questo pomeriggio in diretta su Calciomercato.it in onda su TV Play: “Per il Napoli bisogna togliere qualche se e qualche ma che mi sembra pretestuoso, il Napoli ha mostrato qualità di gioco in casa dell’Eintracht, costringendo addirittura i tedeschi a modificare il loro stile di gioco, definito italiano quasi in termine spregiativo. Sono orgoglioso del Napoli e il Napoli di Spalletti mi diverte quando lo guardo, erano anni che non mi divertivo così guardando un’italiana. Una squadra compatta sia quando difende che quando attacca”.
Nonostante il successo ottenuto, però, Spalletti al termine della gara non era sembrato particolarmente contento, come svelato successivamente da un fuori onda che l’ha visto protagonista. Sul rapporto tra l’allenatore toscano e la stampa, De Paola ha spiegato: “Spalletti non deve sorridere e nessun giornalista gli deve domandare perché non sorride, questo è il suo carattere. Spalletti va conservato così, anche nelle piccole incazzature con i giornalisti”.
Il giornalista si è detto poi contrariato per aver letto questa mattina alcune insufficienze assegnate alla prestazione di Kvaratskhelia.
Secondo De Paola, il georgiano avrebbe meritato molto di più: “Come fai a dare insufficienza a Kvaratskhelia? E’ come minimo da 6,5, anche solo per quell’assist strepitoso, ma poi fa un’altra marea di cose. Il 4-3-3 di Spalletti è compattissimo, da lì le difficoltà tedesche. Spalletti va conservato così. Con Icardi e Totti ha fatto benissimo. Lui è sempre stato amato dai giocatori, ma perché lui ha fatto fuori due re come Totti e Icardi, ha risolto due problemi che stavano creando problemi all’ambiente esterno. Stava accadendo la stessa cosa con Mertens”.
Infine, il retroscena raccontato sul mancato passaggio di Spalletti alla Juventus di parecchi anni fa: “Anno 2008, ho fatto una campagna su Tuttosport per cacciare Ranieri, la Juventus ha resistito fino a due giornate dal termine. I nomi per la sostituzione erano due, Ferrara e Spalletti. Simpatizzavo per l’arrivo di un Ferrara che con la Primavera stava facendo bene, però forse con l’arrivo di Spalletti sarebbero cambiate tante cose“.
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