PAGELLE E TABELLINO ROMA-SALISBURGO 2-0: Dybala dolce come una sacher, Spina che valzer
Pagelle e tabellino di Roma-Salisburgo, match valido per il ritorno dei playoff di UEFA Europa League 2022/23
ROMA
Rui Patricio 6: praticamente inoperoso, anche per la poca lucidità sotto porta del Salisburgo.
Mancini 7: da subito morde le caviglie, alza la voce e fa capire che nessuno avrà vita facile da quelle parti. Aggressivo e anche propositivo sin dal primo minuto, ci mette anche quel pizzico di leadership in più.
Smalling 7: il solito perno, che non fa passare nulla. Rapido e reattivo in marcatura, anche nel breve non si fa mai saltare. Governa e domina, accorcia e anticipa. Questa Roma non può farne a meno.
Ibanez 6,5: leggermente meno positiva la sua prestazione rispetto agli altri, legge così così un ppaio di situazioni che potevano essere letali per la Roma. Ma collabora bene con la linea difensiva, alla fine ne esce bene anche lui.
Zalewski 7: da subito tra i più carichi, parte col piede sull’acceleratore, con la voglia e la determinazione della Roma mourinhana. Meno qualità rispetto a Spinazzola, ma tanta sostanza nei duelli che porta a casa quasi tutti lui. Dall’81’ Karsdorp sv
Matic 7,5: a centrocampo domina, in lungo e largo. Si avventura anche qualche metro più avanti, ma l’efficacia rimane la stessa. Aggredisce il pallone, intimorisce gli avversari, tecnicamente ineccepibile.
Cristante 7: ordinato, si mette il cappello da capostazione e dirige le operazioni senza paura. Pressa alto, ma con senno, senza scomporsi o lasciare buchi. Libera il destro nella ripresa, Kohn si oppone in qualche modo.
Spinazzola 8: è tornato lo Spinazzola express di Euro 2020. Se sta bene, come stasera, in pochi sono in grado di contenerlo. Fa ballare il valzer a tutti quelli che ha davanti, da Solet a Dedic. Mette due assist meravigliosi, mettendosi in tasca tutti gli avversari. Con questo Leo, la stagione della Roma cambia.
Pellegrini 7: parte un po’ in sordina, sbaglia un paio di palloni ma oi entra prepotentemente in partita. Comincia a fare l’elastico, si butta in area per allungare la difesa, spesso cerca lui la verticalizzazione, poi cuce e ripiega. Riferimento. Dall’81’ Wijnaldum sv
Dybala 8: c’è poco da dire, da fare. Anche al 40% è il più forte di tutti, per distacco. Svariate categorie superiore al resto dei mortali. Fa tutto, recupera, non dà punti di riferimento, cambia gioco, dribbla, prende due traverse e segna. Dolce come una sacher, da leccarsi i baffi. Meno male che non era al meglio. Dal 93′ El Shaarawy
Belotti 7,5: fa a sportellate, come sempre. È fastidioso, in mezzo all’area come quando si defila, prende diversi falli importanti. Segna il gol che sblocca la partita, da gallo ruspante che non perdona. Poi fa un lavoro enorme in fase di non possesso, fa salire la squadra, guadagna secondi, si prende una marea di applausi. Dall’87’ Abraham sv
Allenatore: Mourinho 7,5: una vittoria alla Mourinho. Ha chiamato tutti a raccolta, ha trasformato i fischi in applausi, ha cambiato un ambiente (che comunque non era ostile, sia chiaro). La Roma gioca forse la miglior partita della stagione, soprattutto nel primo tempo, rischia pochissimo contro un Salisburgo remissivo. Ma il merito è tutto della Roma, che semplicemente vuole fortissimamente questa vittoria. Non per qualche motivo particolare, ma perché la vuole.
SALISBURGO
Kohn 6: bravo su Cristante, in qualche modo respinge pure il tentativo di Dybala. Ma deve capitolare sui due gol della Roma, dove non ha colpe. Uno dei pochi a salvarsi.
Dedic 5: Spinazzola lo fa letteralmente impallidire. Lo scatto sul breve che li mette a paragone è imbarazzante, lui non riesce a trovare mai neanche mezza contromisura. Annientato su tutta la linea. Dal 74′ van der Brempt sv
Solet 5: stanotte avrà gli incubi, con Paulo Dybala che gli agiterà forse più di qualche sonno. Lotta pure con Belotti, perde un sacco di duelli e commette tanti falli. Deve usare spesso le maniere forti, un po’ di mestiere, ma alla fine non trova niente di efficace.
Bernardo 5,5: vale lo stesso del suo compagno di reparto. In una partita così fisica e intensa fa difficoltà, viene anticipato spesso e volentieri.
Ulmer 5: stasera pure Zalewski è un pessimo cliente da affrontare, ma pur non avendo la stessa gittata di Spinazzola va tremendamente in difficoltà. In avanti si vede poco e niente quando si tratta di creare superiorità, perde tanti contrasti e anche in mezzo al campo vaga senza meta precisa.
Capaldo 4,5: il giustiziere della Roma all’andata bissa la prestazione opaca ma stavolta senza la buona sorte finale che gli aveva fatto trovare il gol. Evanescente. Forse è stato sbagliato puntare anche su di lui. Dall’84’ Koita sv
Gourna-Douath 5,5: sette giorni fa era stato tra i migliori, si conferma comunque importantissimo per questa squadra. Giocatore che dà equilibrio, ma con pochi sbocchi e molto poco sostegno dai compagni.
Seiwald 5: è proprio tra i colpevoli di cui sopra. Viene fagocitato dal ritmo, l’intensità e la voglia di questa Roma, spesso non ha il tempo di ragionare o rendersi conto del campo. Pecca anche di personalità. Dal 74′ Gloukh sv
Kjaergaard 4,5: ha una super chance nel primo tempo, ma spedisce goffamente a lato. Sbaglia parecchie giocate, a volte sembra un po’ superficiale. All’andata era stato tra gli esclusi a sorpresa dal blocco dei titolari, stasera esce giustamente nell’intervallo. Dal 46′ Sucic 5,5: con il suo ingresso il Salisburgo crea qualche presupposto in più, ma sembra più forza di inerzia. Prova un paio di giocate, ma fini a se stesse.
Adamu 5,5: sulla doppia traversa di Dybala si perde un po’ la marcatura dell’argentino, anche se non è il suo mestiere. Poi si muove, non sempre benissimo, ma viene sempre ben marcato e tallonato dagli avversari. Più vivo rispetto al compagno di reparto, ma poca roba. Dal 74′ Sesko sv
Okafor 5: in realtà parte anche discretamente, sembra essere in giornata candidandosi a principale pericolo per la Roma. Sfida tutti, ma è un fuoco di paglia. Un’altra delusione.
Allenatore: Jaissle 4,5: il Salisburgo gioca due partite pessime, deludenti all’inverosimile per una squadra che aveva anche strappato consensi in Champions League. Sembra un paradosso, ma gli austriaci sono parsi a tratti spocchiosi, troppo sicuri della loro buona qualità. Si avverte un po’ di superficialità, di poca voglia. Un errore imperdonabile, soprattutto per dei ragazzi così giovani. E quando succede questo, tante delle responsabilità vanno all’allenatore. Dopo l’1-0 con cui il Salisburgo era stato benedetto sette giorni fa, una grande occasione sprecata.
Arbitro: Vincic 6,5: giusto il fallo a inizio partita che ha scatenato le proteste della Roma, in particolare di Pellegrini che reitera il suo malcontento all’arbitro e alla fine viene ammonito. Giusta anche la valutazione sul contatto che vede protagonista Dybala al 14′. Poi lascia correre molto, asseconda una partita maschia ma corretta. Alla fine ha ragione lui. Di personalità.
SALISBURGO (4-3-1-2): Kohn; Dedic (74′ Van der Brempt), Solet, Bernardo, Ulmer; Capaldo (83′ Koita), Gourna-Douath, Seiwald (74′ Gloukh); Kjaergaard (45′ Sucic); Adamu (74′ Sesko), Okafor A disposizione: Walke, Stejskal, Van der Brempt, Baidoo, Onguene, Forson, Gloukh, Koita, Sesko, Sucic. Allenatore: Jaissle.
Arbitro: Vincic; Assistenti: Klančnik, Kovačič; Quarto uomo: Obrenovič; Var: Nejc Kajtazovic; Avar: Matej Jpg
Francesco Iucca
Romano, giornalista, dal 2013 inseguo un sogno. Inviato e opinionista tra tv, radio e tanto altro. Roma, Lazio, Nazionale, ma senza limiti. Sempre alla ricerca di 'cosa c'è dietro'. Tengo alla larga quelli che 'Il calcio è solo un gioco'. Amo il tennis, Roger Federer e la musica. Cantante e pianista a tempo perso.