Se Leonardo Spinazzola si confermerà ai livelli delle ultime due uscite, le chances della Roma di entrare in Champions si alzano. E Pinto avrà un problema in meno
La vittoria della Roma con il Salisburgo porta sostanzialmente due firme. Una è quella di Paulo Dybala, che in realtà ormai non fa neanche più notizia. L’argentino non era al meglio, ma ieri si sentiva bene e lo ha detto a Mourinho, consapevole di dover fare già a meno di Abraham. La Joya è però uno di quei giocatori, e ce ne sono pochi, che anche se non al top hanno un’aura particolare su di loro. Il che vuol dire essere semplicemente più forti in qualsiasi condizione, e farlo vedere in ogni tocco.
L’altra autografo stampato a caratteri subitali sulla qualificazione è invece di Leonardo Spinazzola. Lui invece per incidere e per andare al top ha bisogno di star bene fisicamente e dopo il grave infortunio all’Europeo, purtroppo, non ci è mai stato. In queste settimane è rimasto out per uno stop muscolare, non il primo della stagione. Aveva perso il posto da titolare, da mesi non sembrava più lo stesso. E la Roma he ha risentito parecchio, perché la sua assenza ai livelli che può raggiungere è stato forse il vero handicap dei giallorossi. Qualche mese fa aveva dichiarato di avere difficoltà nel poggiare bene il piede e questo ovviamente gli impediva di essere il vero Spinazzola. Col Verona è tornato e già domenica si respirava qualcosa di diverso. Di punto in bianco si era rivisto il treno che puntava tutti. E li saltava. Con Mourinho addirittura sorpreso dalle condizioni atletiche, oltre che tecniche, con cui era arrivato a fine partita. Contro il Salisburgo lo Special One ha cavalcato l’onda e ha ottenuto una prestazione epica. Da Spinazzola.
Due assist meravigliosi tra Belotti e Dybala e due gol che portano il suo marchio. Due accelerazioni brucianti, una superiorità quasi imbarazzante a tratti. Uno sprint dietro l’altro che tiene in apprensione tutta la difesa, una prestazione magica. Logico che adesso Spinazzola è atteso dalle varie prove del nove. Il calciatore non si discute, non si è mai discusso, ma ora la continuità fisica e di condizione sarà tutto. Mourinho ci spera, i tifosi insieme a lui.
E non ci sono timori particolari nel dire che se l’esterno di Foligno è quello che abbiamo visto ieri, la stagione della Roma cambia radicalmente. Perché i giallorossi possono permettersi di non avere nel solo Dybala l’unica fonte di gioco e di qualità. Basta provare a disinnescare la Joya e la squadra di Mourinho ha grosse difficoltà. Non averlo a questo livello anche lo scorso anno è stato penalizzante, non a caso le fasce hanno dato un apporto minimo nella gestione Mourinho. Quest’anno Spinazzola è già a 4 assist, Zalewski ed El Shaarawy ne avevano messi due insieme mentre Karsdorp e Celik sono fermi a zero. Lo scorso anno solo l’olandese si era distinto. Ma con caratteristiche diverse.
Avere una freccia del genere che fa saltare il banco è una fonte principale in più che può far salire vertiginosamente la produzione offensiva della Roma. E con lei le possibilità di arrivare in Champions League. Anche le prospettive giallorosse sul mercato cambiano, perché in questo caso Pinto potrebbe concentrarsi sull’esterno destro e comporre una grande coppia. Avendo le spalle coperte a sinistra con El Shaarawy (se rinnoverà) e Zalewski. Senza contare che la Roma confermerebbe in maniera più serena il rinnovo del contratto in scadenza 2024, che è rimasto in stand-by fino ad ora. Ora starà a Spinazzola correre su quel binario da qui a giugno. E poi sì, non abbiamo dubbi che anche Roberto Mancini stia sorridendo a trentadue denti.
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