La squadra rossonera rialza la testa e lo fa soprattutto grazie al suo condottiero. Il tecnico di Parma ha scacciato via i fantasmi di un addio
Ora la crisi è davvero finita. Il Milan di Stefano Pioli è finalmente tornato. Ieri a San Siro si è rivista la squadra spumeggiante che aveva stupito tutti. Il mese delle umiliazioni è ormai alle spalle e si può tornare a guardare al futuro con sano ottimismo.
Ciò che è successo dal secondo tempo di Milan-Roma fino alla sfida contro l’Inter in campionato, resterà un mistero di difficile comprensione. Le cause potrebbero essere tante: a partire da un Mondiale disputato a metà stagione, che ha restituito due dei giocatori più importanti, Hernandez e Giroud, con le pile letteralmente scariche. Un altro motivo può certamente essere l’assenza di Mike Maignan, che ha fatto perdere molte certezze soprattutto alla fase difensiva. Ma è apparso evidente a tutti che fisicamente il Milan sia stato in affanno e quando le gambe non girano, si sa, anche il cervello va in tilt.
Cause valide che però non spiegano del tutto i ko umilianti come quelli contro la Lazio e il Sassuolo. Perdere può anche starci ma non in quella maniera.
Mentre tutti ci scervelliamo per capire cosa sia veramente successo, c’è da segnalare come il Milan sia completamente uscito dalla crisi e che il merito sia tutto di Stefano Pioli.
Gennaio è stato un mese complicato soprattutto per il tecnico rossonero, che non riusciva a capire come risollevare il suo Milan. E’ stato criticato pesantemente e un suo addio a fine stagione, nonostante un contratto in scadenza nel 2025, appariva ormai certo.
Pioli, invece, ha compiuto un’altra impresa, non certo paragonabile alla vittoria dello Scudetto ma quasi. Il tecnico di Parma è riuscito a rialzarsi e a tirar fuori il suo Milan dalle sabbie mobili.
Si è dimostrato umile, mettendo un difensore in più. Ha blindato la porta e pian piano sta rimettendo in campo quella squadra che per mesi ha stupito tutti. Certo, vedere i campioni d’Italia lontani dalla vetta 18 punti fa male al cuore dei tifosi rossoneri ma Pioli, vincendo quattro partite di fila, contro Torino, Tottenham, Monza a Atalanta, senza subire gol, ha dimostrato di essere lui il comandante di un gruppo di ragazzi, che non lo ha mai mollato, come molti pensavano.
Nessuno avrebbe scommesso sulla rinascita del Milan con Pioli alla guida. Il tecnico rossonero si è così ripreso il futuro.
Lo scudetto è chiaramente fuggito via ma Pioli ha gettato le basi per un nuovo Milan ancora più camaleontico, che proverà a sfidare gli azzurri la prossima stagione. Dalle difficoltà si matura e Tonali e compagni sono venuti fuori da una crisi che non ha fatto altro che cementare il gruppo. Pioli, come detto, si è preso un pezzo di futuro. L’obiettivo delle mille presenze, sulla panchina del Diavolo, come da lui auspicato in conferenza stampa, adesso è un po’ più vicino.
Sorridono chiaramente anche Paolo Maldini e Frederic Massara, che possono programmare l’avvenire con più serenità. La stagione, verosimilmente, non regalerà trofei al Milan ma Pioli ha l’obbligo di arrivare tra le prime quattro in Serie A e di continuare a far sognare i tifosi in Champions League. Per questo Milan, ritrovato, non dovrebbe essere così complicato.
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