Dejan Stankovic commenta in conferenza la partita persa contro la Lazio: zero punti, ma una prestazione che rende orgoglioso il mister
La Sampdoria gioca una buona partita, seria, ordinata, con voglia e determinazione creando anche qualche occasione importante. Ma dall’Olimpico i blucerchiati escono nuovamente senza punti, con una situazione di classifica sempre peggiore.
Nel postgara il tecnico Dejan Stankovic non era ovviamente contento del risultato, ma sicuramente orgoglioso della prestazione dei suoi giocatori, desiderosi di non arrendersi. Il serbo ha commentato così in conferenza stampa: “Abbiamo giocato contro la Lazio, che ha obiettivi diversi dai nostri, con giocatori di altissima qualità tecnica, allenata alla grande. Per vincere servono i gol ma vi posso garantire che stiamo lavorando, tutti i giorni. Non voglio trovare scuse e giustificazioni, ma è difficile giocare ogni partita con l’acqua alla gola. Quella non tranquillità, la voglia di risolvere, fare due gol con un tiro, affrettano la decisione e si sbaglia. Ma non posso prendermela con i giocatori, stanno dando il 300%. Abbiamo perso contro una grande squadra, i ragazzi sono stati dignitosi, di brutto”.
In tribuna c’era Massimo Ferrero, ex presidente nel mirino dei tifosi e non solo per la situazione attuale della Samp. La risposta su di lui da parte di Stankovic è telegrafica, ma soprattutto freddissima: “Mi aspettavo la la sua presenza? Mi aspettavo una vittoria dalla squadra e una prestazione dignitosa e questa l’ho avuta”.
Stankovic: “Ora ho una diga intorno a me. Allenare la Lazio? Non ci allarghiamo…”
Stankovic continua poi a parlare di come gestisce le difficoltà societarie: “Le mie situazioni sono in campo, sono uomo di spogliatoio, di campo. Ho una diga intorno, penso a cosa posso cambiare io in campo. Sul resto non posso fare altro, posso invece lavorare, essere onesto con me stesso e i ragazzi. Per alzare bandiera bianca ci vuole molto di più, mi devono schiacciare. Andiamo fino alla fine. Noi rappresentiamo un grande club e così ci dobbiamo comportare”.
Poi il serbo si concede alle emozioni del ritorno all’Olimpico, lui che con la maglia della Lazio ha vinto tanto: “Bellissimo. Già la strada per entrare all’Olimpico, il sottopassaggio, ha il solito fascino di bellezza e importanza. Sono passati tanti anni, ero ragazzino, abbiamo vinto anche poco per quanto eravamo forti. Sempre bello, è stata la prima volta e speriamo non l’ultima. Magari un giorno tornare da allenatore biancoceleste? Non ci allarghiamo, però è stato davvero bello vedervi”.
Nicola fece il fioretto in bici dopo la salvezza. E Stankovic cosa farebbe? “Scelgano i giocatori, qualsiasi cosa la faccio. Sarebbe un’impresa importante, non guardo i dati perché ogni partita ha una storia a sé. Cominciare a vincere e dare una continuità darebbe fiducia ai ragazzi che sono bravi, ma la pressione li condiziona. C’è margine per fare meglio”.