Corsa Champions nel vivo, il piazzamento tra le prime quattro vale il futuro degli allenatori: Allegri, Inzaghi, Pioli e non solo in gioco
Un campionato atipico, quello di quest’anno in Serie A, con la presenza dei Mondiali in calendario che ha obbligato a una divisione in due tronconi con una pausa di quasi due mesi. Il cui andamento ha però sancito un verdetto netto, anche dopo la ripresa: con il Napoli di quest’anno, non ce n’è, gli azzurri di Spalletti hanno scavato un solco profondissimo e veleggiano verso lo scudetto.
Se i partenopei tengono un’andatura insostenibile e si preparano a raggiungere un traguardo inseguito ormai da 33 anni, con un vantaggio sulla concorrenza mai visto prima, la vera bagarre infuria alle loro spalle. Situazione di grande equilibrio con tante squadre raccolte in pochi punti, la corsa per un piazzamento in Champions League non ha al momento ancora nulla di definito. Per le compagini coinvolte, in ballo naturalmente un grosso pezzo di futuro, a cominciare dagli allenatori. Per le panchine di Inter, Milan, Lazio, Roma, Atalanta e Juventus, in rigoroso ordine di classifica attuale, l’accesso o meno alla principale competizione europea per club può avere davvero un enorme significato. Il punto sul destino di Inzaghi, Pioli, Sarri, Mourinho, Gasperini e Allegri, appeso a un finale di campionato tutto da vivere.
Tra alti e bassi e saliscendi continui, dopo 24 giornate, Inter e Milan si ritrovano appaiate in seconda posizione. Con un vantaggio minimo su chi insegue e un momento psicologico ribaltato rispetto al derby di poche settimane fa, ma, visto l’andamento generale, ancora suscettibile di cambiamenti.
Se Inzaghi aveva iniziato l’anno alla grande con il successo sul Napoli e i due nella stracittadina tra Supercoppa e campionato, i recenti passi falsi, specie quelli con Sampdoria e Bologna, hanno riportato tutti sulla terra. E hanno riaperto le riflessioni sul tecnico, anche in società. Davanti all’ex Lazio, la possibilità di un finale di stagione importante, con la Coppa Italia ancora in ballo e un percorso in Champions League che potrebbe allungarsi. Ma uscire dalle prime quattro sarebbe reputato un fallimento, e anche l’ipotesi di finire al terzo o quarto posto, con la rosa a disposizione, non sarebbe accolta col sorriso dalla società. La sensazione, insomma, è quella di una conferma tutt’altro che scontata. Situazione che per certi versi accomuna Pioli, che dalla sua in questo momento ha l’aver rimesso il Diavolo in carreggiata dopo un gennaio in cui i campioni d’Italia stavano letteralmente deragliando. Il difficile inizia adesso, anche per il tecnico rossonero centrare l’obiettivo minimo (aggiungendoci magari un quarto di finale europeo, o chissà, magari anche qualcosa in più) sarà essenziale per guadagnarsi la permanenza.
Se la continuità fa difetto alle due compagini milanesi, lo stesso vale, altroché, per le romane. Con l’ultimo turno di campionato che ha sancito il controsorpasso di Sarri a Mourinho.
Lazio davanti di un punto alla Roma e, oltre alla lotta con le milanesi, testa a testa che può infiammare il finale di stagione. Dopo essere rimasti tagliati fuori dalla corsa all’Europa che conta con largo anticipo la scorsa annata, quest’anno l’occasione è ghiotta. Chi se la farà sfuggire, potrebbe lasciare la Capitale. Ipotesi che potrebbe verificarsi, in realtà, anche in caso di raggiungimento dell’obiettivo, viste le tensioni che accomunano Sarri e Mourinho nei confronti delle rispettive proprietà. Comunque vada, insomma, si configura un vero e proprio redde rationem per entrambi, che di estimatori ne hanno, specialmente in Premier League. E potrebbe dire addio anche Gasperini all’Atalanta: bergamaschi che fin qui hanno disputato una stagione anche al di sopra delle attese, ma che nelle ultime due gare hanno perso contatto. Corsa in salita per i nerazzurri, il tecnico tenterà l’ennesimo rilancio ma potrebbe, alla fine, essere giunto alla conclusione di un ciclo.
Alle spalle, c’è sempre da fare i conti con il convitato di pietra. Vale a dire la Juventus, che assorbita la botta psicologica della penalizzazione, ha ripreso un’andatura sostenuta con quattro vittorie consecutive che riaprono qualche spiraglio.
La distanza con quelle davanti resta cospicua, ma lo spazio per tentare una rimonta epica ci sarebbe. Allegri mostra di crederci e adesso mette nel mirino Lazio (a +10), Roma (a +9) e Atalanta (a +6). Dovesse vincere, nelle prossime settimane, le sfide con i giallorossi e con l’Inter in trasferta, sarebbe davvero di nuovo in corsa. Con la possibilità di giocarsi la carta ‘alternativa’ dell’Europa League. Il tutto, naturalmente, al netto di quello che saranno le effettive e ulteriori decisioni della giustizia sportiva. Juve che spera nella cancellazione del -15 ma anche in quel caso dovrebbe poi difendersi su altri fronti come quello della manovra stipendi, e restare sub judice per le decisioni da parte della Uefa che potrebbe estromettere il club dall’Europa per una o più stagione. Ad Allegri, la società chiede il massimo sforzo in campionato e di portare a casa almeno un trofeo tra l’Europa League e la Coppa Italia. Non dovesse riuscirci, anche per lui l’addio diventerebbe ipotesi concreta. Il tutto, da aggiungersi alle valutazioni sulla sostenibilità del suo ingaggio per una Juventus costretta a rimanere fuori da tutto.
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