Lanciato in prima squadra, ora il centrocampista svedese è tornato nel gruppo della Primavera. Ecco cosa è successo
La domanda è lecita, la risposta non è scontata e forse non è nemmeno secca. Ha bisogno di ragionamenti di contorno per argomentarla. Che fine ha fatto Benjamin Tahirovic? Scelto da José Mourinho prima della sosta per il Mondiale in Qatar, il centrocampista svedese con origini bosniache (curiosa coincidenza che lo accomuna a Zlatan Ibrahimovic che da parte di mamma ha anche sangue croato) sembra essere uscito dai radar dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano dell’incubo Cremonese (è proprio il caso di dirlo). Alle due presenze in Coppa Tahirovic ha aggiunto le cinque in A per poi finire in un cono d’ombra, una sorta di eclissi che dura ormai da più di un mese.
Eppure il tecnico portoghese quando ha deciso di lanciarlo ha anche supportato la sua scelta caricando il ragazzo e sottolineandone capacità e prospettive. Non deve essere cambiato lo scenario in termini assoluti, ma certamente sono state revisionate le gerarchie nel reparto: l’ascesa di Tahirovic aveva nascosto un po’ Edoardo Bove che invece ha riguadagnato spazio e considerazione e che partiva da una posizione di preminenza rispetto al 2003 svedese. C’è anche da dire che a gennaio per qualche giorno Bove era dato come possibile partente (Sassuolo e Lecce le due pretendenti più in vista, non le uniche). Poi questo scenario ha subito modifiche sostanziali e il centrocampista romano è rimasto, riuscendo anche a riguadagnare posizioni.
Una riflessione più generale sul centrocampo della Roma va comunque fatta: tolti Matic, Cristante (e ora Wijnaldum) gli altri giocatori in rosa nella linea mediana giallorossa non hanno avuto un destino lineare nella gestione durante la stagione. Il primo che viene in mente è Camara, che pure aveva cominciato bene (anche lui con i complimenti dell’allenatore e ora letteralmente scomparso: il 13 novembre contro il Torino l’ultima presenza vera (poi c’è un miuto con lo Spezia a gennaio). Mentre in Europa League dopo la partita interna con il Ludogorets il 3 novembre non si è più visto.
Ora, la storia di Benjamin Tahirovic è ormai nota a tutti. Preso con la prospettiva di salire al più presto con i grandi, la mancata promozione estiva lo aveva portato a dover affrontare un momento di crisi personale ed era tornato a casa, in Svezia. La Roma lo ha recuperato e il ragazzo ha progressivamente intrapreso un percorso nuovo, salendo nel gruppo di Mourinho e restandoci stabilmente. Oggi il centrocampista svedese è tornato nel gruppo della Primavera: la squadra di Guidi ha affrontato il Napoli e probabilmente per uscire da un periodo un po’ grigio che le ha fatto perdere la leadership della classifica, ha chiesto una mano ad uno dei suoi giovani più ‘maturi’ e pronti. Quello Primavera – un campionato che Mourinho ha più volte bacchettato – è un torneo la cui formula un po’ curiosa tra fuoriquota e retrocessioni, ha un po’ rivisto i suoi equilibri visto che chi gioca sotto età può rischiare di finire strangolato in questa fase da chi invece si rivolge ai calciatori più grandi per evitare di compromettere una stagione.
Ieri Tahirovic ha giocato alla Matic, da play basso con la Primavera di Federico Guidi: e la squadra ha girato bene tenendo il ritmo che lo svedese ha dato a compagni (4-0 il finale).
Il suo futuro ora andrà decifrato nei prossimi mesi. Sicuramente di strada davanti da fare ne ha. Così come ha fisicità e talento. Facile pensare che entrando nel vivo della stagione Mourinho si affidi di più ai leader che non ai giovani. Ma il tempo rema sicuramente dalla parte di Benjamin Tahirovic.
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